Un pareggio impalpabile. Una partita maschia che non fa morti, ma non serve a nessuno.
Toro – Juventus ha avuto ben poco da dire anche e forse alla luce della posta in palio: perdere la chance di giocarsi la conference in un derby sarebbe stato deprimente per i granata; soccombere in un altro match in due mesi non certo rosei – e farlo nel derby – avrebbe spinto la Juventus verso una depressione che può costare cara nelle ultime sette partite.
Ci prova solo Vlahovic, prima prendendo un palo, poi facendosi ipnotizzare da Milinkovic Savic a mezzo metro dalla linea di porta. Tutto il resto è noia e non entrerà negli highlights di un match buono solo per le sedute tattiche.
Soprattutto alla luce di un secondo tempo dominato dal toro almeno per i primi trenta minuti.
Poi la Juventus ci rinuncia. Allegri pregusta lo 0-0 che sembra non dispiacere affatto, visto che escono Vlahovic, Kostic e Chiesa ed entrano Yildiz – l’unico che inventa – Kean e Alex Sandro.
Fotografia di un finale di stagione che, anche alla luce degli algoritmi, dirà Champions senza grandi emozioni.