Sembra davvero che ormai ci troviamo sull’orlo dell’abisso.
La situazione va di giorno in giorno peggiorando e tutto sembra condurci realmente verso una guerra mondiale.
Oltre alla complicatissima situazione del rapporto incendiario fra Ucraina e Russia, che in realtà riguarda più in generale il rapporto conflittuale fra l’Occidente a guida statunitense e la Russia di Putin, indisponibile a piegarsi, vi è anche un’altra questione non meno importante. Ed è naturalmente la questione controversa e davvero di difficile soluzione del Medio Oriente.
Tutto ha avuto inizio nell’ottobre del 2023, quando Israele ha subito, come certamente ricorderete, un attentato terroristico da parte di Hamas, e da quel momento ha principiato a bombardare e a colpire Gaza senza pietà, accampando sempre a mo’ di alibi il proprio diritto di difendersi, che in realtà, l’abbiamo inteso, è il diritto per Israele di fare di tutto e di più.
Come è noto, nei giorni scorsi l’Iran ha attaccato Israele con missili e droni, in parte, ci viene detto, intercettati dalla potenza israeliana.
Come usa dire, chi semina vento è poi destinato a raccogliere tempesta.
Nelle settimane scorse, infatti, Israele aveva bombardato uno stato sovrano, la Siria, per di più colpendo l’ambasciata iraniana e cagionando anche la morte di un militare iraniano. Ebbene, la replica iraniana, dura, durissima, non si è fatta davvero attendere più di tanto. Hanno, a tal riguardo, fatto il giro del mondo, le scene degli iraniani e financo del Parlamento dell’Iran, in festa per l’attacco inferto contro Israele. Israele che ora fa sapere che, a propria volta, intende rispondere a questo attacco.
Sangue chiama sangue, verrebbe da dire, riprendendo una formula che si usa per le tragedie della Grecia classica.
Come ricordavo, siamo davvero sull’orlo dell’abisso e tutto sembra spingere in direzione di uno scellerato conflitto mondiale peraltro articolato su due fronti, quello russo e quello israeliano. Due fronti diversi, non v’è dubbio, ma che vedono contrapposti gli stessi schieramenti.
Da una parte, Israele, gli Stati Uniti e la colonia europea.
Dall’altra, la Russia, la Cina, l’Iran e tutti i cosiddetti stati disallineati, che per semplificare le cose Washington etichetta come rogue states, stati canaglia. Si va davvero verso il conflitto mondiale, dunque? Come risponderà Israele all’Iran e a sua volta l’Iran subirà in silenzio o replicherà? E a questo punto le grandi potenze come la Russia, la Cina e gli Stati Uniti come si porranno al cospetto della situazione?
Davvero, da qualunque prospettiva noi guardiamo all’occorrere degli eventi, la speranza sembra vana.
Sembra in qualche misura che, sulla forza della ragione, stia già prevalendo ovunque la ragione della forza.
E la ragione della forza, nell’epoca della tecnica scatenata, implica davvero quello che hanno sottolineato alcune tra le più lucide menti filosofiche del Novecento, vale a dire la possibilità della sparizione stessa del mondo dalla faccia della Terra. Ricordo a tal riguardo un capitolo magistrale di quel capolavoro filosofico che è “L’uomo è antiquato” di Gunther Anders. Un capitolo intitolato programmaticamente “il mondo senza l’uomo”: ecco, questa è la possibilità nel tempo delle guerre nucleari. La possibilità di un mondo in cui non vi sia più letteralmente l’umanità.
Radioattività – Lampi del pensiero quotidiano con Diego Fusaro