Il Manifesto titola “Pol fiction” in netto contrasto con la narrazione di quanto accaduto due giorni fa alla Sapienza. Gli studenti manifestavano per chiedere la sospensione con gli accordi di ricerca con Israele. Circa 300 studenti si sono scontrati con le forze dell’ordine: il bilancio è di diversi feriti tra forze dell’ordine e studenti, due dei quali sono stati arrestati. Dal Governo la Meloni ha commentato: “Non è manifestare ma delinquere”, dichiarazioni che hanno fatto sollevare critiche e testimonianze di studenti e manifestanti presenti.
Per Francesco Borgonovo un tema politico esiste, anche se sottolinea “dovessimo cancellare tutti gli accordi che abbiamo con i Paesi che bombardano, resteremmo isolati”. Sul tema Giorgio Bozzo, ospite con Pillon di Punto e Accapo, condotto dallo stesso Borgonovo, commenta: “La ricerca, la scienza e la cultura sono parole importanti ma non devono diventare ostaggio di situazioni complesse. L’università è un corpo indipendente ma deve avere una coscienza e una linea etica, mettere in discussione certi rapporti quando questi rapporti vanno in direzione di uno Stato che compie azioni gravi”.
Di segno opposto il pensiero di Pillon che dice la sua sugli scontri di due giorni fa all’interno della Sapienza: “C’è qualcuno molto abile e capace che fa da detonatore di queste manifestazione e le manovra per utilizzarle nel piano politico. Poi ci sono studenti spesso in buona fede che aderiscono alla protesta, quasi sempre senza nemmeno sapere l’argomento, a volte con grande consapevolezza e partecipazione. Quello che manca è una effettiva utilità, perché poi si trascende e si arriva allo scontro con la Polizia, così tutto viene derubricato come scontro con le forze dell’ordine. ma io credo ci sia molta ignoranza anche storica, se pensiamo di risolvere i problemi come la pace nel mondo con scontri violenti con la polizia non abbiamo capito niente”.