La guerra, la Resistenza, la resa dei conti: il 25 aprile è Liberazione

Roma, il Presidente Sergio Mattarella, come ogni anno, ha deposto una corona d’alloro al sacello del Milite Ignoto all’Altare della Patria.
La guerra, la resa dei conti, la liberazione.

Dopo vent’anni di regime, il 25 aprile del 1945 l’Italia si libera dal fascismo e dall’occupazione nazista grazie all’azione dei partigiani, della popolazione civile e delle truppe angloamericane che sfondarono la Linea Gotica, lungo l’Appennino.
Da qui prende il nome di Festa della Liberazione o, anche, Anniversario della Resistenza. Quella del popolo e dei partigiani che, formando la fazione già dal 1943 (a seguito dell’armistizio e alla successiva creazione dei Comitati di Liberazione Nazionale), contribuirono alla liberazione del paese.
La data fu scelta dal CNL, quando scattò l’insurrezione armata della città di Milano (sede partigiana).
In base all’orientamento politico, vi erano tre sezioni all’interno delle formazioni partigiane: le Matteotti (socialiste), le Brigate Garibaldi (comuniste) e Giustizia e Libertà (del partito d’azione).

Nel frattempo, nonostante la ricorrenza, a Porta San Paolo vi sono agitazioni tra i manifestanti Pro Palestina e quelli della Brigata Ebraica. Sono circa 600 gli uomini delle forze dell’ordine che seguono la sicurezza dei due cortei.