Nella giornata di ieri, da Tor di Quinto allo Stadio Olimpico, tutto si è tinto di biancoceleste. Nell’anniversario dei cinquant’anni dal primo scudetto della Lazio, la gente laziale si è vestita a festa, per tante celebrazioni durate un giorno intero. Lo stadio gremito in occasione della partita di Campionato Lazio – Empoli, vinta dalla squadra di Tudor per 2-0, ha tributato alla “Banda Maestrelli” un grande omaggio, con bandiere, stendardi, cori e passerelle. La domenica è iniziata a Tor di Quinto, dove durante le celebrazioni dell’anniversario, Ilario Di Giovambattista ha incontrato Petrelli e Martini, protagonisti di quella storica formazione Campione d’Italia.
“Prima ti ho visto, hai scorto un attimo il campo, perché qua vi allenavate?”
Petrelli: “Eh sì, qua ci allenavamo. Sono rimasti molti dei nostri dei nostri anni, le nostre speranze, le nostre grandi imprese, perché noi abbiamo fatto un’impresa. Ancora adesso, dopo 50 anni, ricordano tutti questa cosa. Ormai ne ero uscito completamente io da questa cosa, perché sono passati cinquant’anni… Basta essere ragazzi, stiamo diventando vecchi però ancora riusciamo a avere questa bella sensazione di gente che ti conosce e che si commuove. E ti fa commuovere perché, io mi sentivo una cosa qui allo stomaco che dicevo…”
“Pedro è molto emozionato“
Gigi Martini: “Ma giustamente siamo tutti emozionati E’ un’unica al mondo una storia come questa, dopo 50 anni ancora vivo il corso, come se avessimo vinto lo Scudetto ieri. E’ pazzesco, è pazzesco da dire. Questo è come un attestato, un destino”.
Petrelli: “Martini e Rececconi, loro due erano due giocatori che si buttavano col paracadute rischiando anche di farsi male, poi si cambiavano e venivano a giocare”