Non a tutti le cose vanno male. Ad alcuni vanno bene, molto bene. Per esempio alle banche. Unicredit, per esempio, ha registrato un utile di 2,6 miliardi di euro nel primo trimestre del 2024, con un aumento del più 24% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente.
E superiore alle previsioni che erano di 2,1 miliardi. I ricavi netti di Unicredit hanno raggiunto i 6,3 miliardi, in crescita del 7%, evidenziando una redditiva crescita per il tredicesimo trimestre consecutivo. Cioè sono 13 trimestri che le cose continuano ad andare sempre meglio a questa banca. Il SEO, Andrea Orcel, ha dichiarato che l’anno è iniziato con delle basi solide, e vorrei vedere, superando le aspettative in tutte le principali linee di business, con un ROTE, che sarebbe il rendimento del patrimonio netto tangibile, del più 19,5%. La guidance finanziaria per il 2024 prevede un utile netto di oltre 8,5 miliardi di euro.
Un rendimento del patrimonio netto tangibile stabile al 16,5% e una generazione organica di capitale superiore ai 300 basis points. Insomma, Orcel ha attribuito il risultato trimestrale a un miglioramento delle commissioni, uno slancio commerciale eccezionale della banca, un margine di interesse resiliente mantenendo una vigilanza sui costi, La banca ha assegnato dei profitti sui ricavi in Russia, ma l’esposizione oltre la frontiera nel paese sarà ridotta nei prossimi 12-15 mesi. Insomma, le migliori previsioni finanziarie non sono dovute principalmente a un miglioramento delle commissioni o a uno slancio commerciale eccezionale, ma diciamo la verità, piuttosto al margine di interesse tra i tassi passivi e i tassi attivi delle banche.
Questo margine che appunto è la differenza tra i tassi attivi delle banche, cioè quelli che praticano a voi, e i tassi passivi, cioè quelli che vi danno quando voi depositate i vostri risparmi o quando viene depositato dal sistema finanziario internazionale la moneta, è un rapporto dove i tassi di interesse sui prestiti sono sostanzialmente molto più alti di quelli sui depositi. e in sostanza la gestione del risparmio dei prestiti, ovvero la creazione della moneta, questa è la conclusione, non può essere affidata più esclusivamente ai privati, cioè al grande potere finanziario internazionale. Queste cose io ve le dico e ve le spiego da anni, per mia fortuna oggi ho a che fare con un imprenditore, durante la consulenza sulla strategia aziendale e quando parli con gli imprenditori parli di cose concrete come la creazione del profitto aziendale. Purtroppo gli imprenditori ormai non credono più che i politici possano fare i loro interessi.
Malvezzi Quotidiani – L’economia umanistica spiegata bene con Valerio Malvezzi