Come è andata l’economia italiana negli ultimi anni? Beh, negli ultimi tre anni l’Italia ha mostrato una crescita economica piuttosto intensa rispetto ad altri grandi paesi europei. Purtroppo il decennio pre-pandemia è stato caratterizzato da stagnazione, cioè le politiche europee sono state un disastro per l’Italia. Solo l’anno scorso il PIL reale italiano è tornato ai livelli dell’anno 2007. Insomma, ci abbiamo messo 16 anni per ritornare al livello precedente della cosiddetta e presunta crisi finanziaria.
Tuttavia Francia, Germania e Spagna hanno raggiunto questo traguardo prima di noi. Questo ritardo ha portato a un aumento della differenza negativa del PIL Procapite italiano dal 4,4% al 9,8% nel 2023. Dal 2000 l’Italia ha perso il 20% della sua capacità produttiva industriale.
Questo è il nocciolo di 20 anni d’Europa. Abbiamo perso, invece che crescere, il 20% della nostra capacità produttiva industriale. L’Europa è stata un disastro per l’Italia.
Il rapporto annuale dell’Istat solleva la domanda se l’Italia possa mantenere ritmi di crescita sostenuti per ridurre il cosiddetto debito pubblico che ha raggiunto i 2.894 miliardi di euro a marzo 2023. Il Ministro dell’economia onorevole Giorgetti propone una politica dell’offerta per stimolare la creazione di nuove imprese e favorire le aggregazioni.
Temo che non sappiano nemmeno quello di cui parlano in termini di nuove imprese. I risultati eccezionali del 2021-22 non nascondono i problemi strutturali come la bassa produttività, cresciuta solo dell’1,5% tra il 2000 e il 2023 rispetto ai 15 punti di Francia e oltre 20 punti di Spagna e Germania. Insomma la frammentazione produttiva pesa con microimprese sotto i 10 dipendenti che hanno una incidenza maggiore in Italia rispetto ad altri paesi europei.
Insomma, rispetto al 2000 l’Italia ha perso il 20% della produzione industriale, ha accumulato un divario negativo del 20% di PIL rispetto a Francia e Germania. Io questa mattina faccio consulenza di strategia a una microimpresa, c’è un’impresa che ha meno di 10 dipendenti, eppure sono le imprese che tengono in piedi l’Italia. Dai dati statistici, le piccole, medie e microimprese costituiscono la maggior parte del reddito italiano e la maggior parte dei posti di lavoro.
Demonizzarle non serve nulla, ma neanche voglio sentire parlare di aiutarle. Ci aiutiamo da soli tranquillamente. Se volete informazioni ne trovate anche sul sito valeriomalvezzi.it. Noi continuiamo a fare reddito e a produrre.
Malvezzi Quotidiani – Comprendere l’economia umanistica con Valerio Malvezzi