Lookman, ossia: – Guarda uomo! – e possibilmente col naso all’insù, perché stanotte Bergamo è altissima.
Gente di Dublino, il match winner orobico e i suoi compagni, sin dal primo giro di lancetta della finale; stavolta la penna di James Joyce non c’entra nulla: il tutto è scaturito dalla trama tattica di Gian Piero Gasperini e ancora di più dall’ordito con il quale, sin dai primi minuti, ha privato il Bayer Leverkusen della sua identità.
Scamacca martello in pressing nell’ultimo terzo di campo, De Ketelaere compasso per come disturba nella mezzaluna di competenza la costruzione bassa del Bayer. Martello e compasso ma non siamo nella vecchia Germania Est, pur se il collettivismo gasperiniano fa pensare a un vero e proprio soviet con Koopmeiners come capo reparto ed Ederson come addetto alla sala macchine: i due sono chiamati a spalleggiarsi a vicenda nelle due fasi, anche perché Gasp sceglie una mediana di grande qualità e molto manovriera, ma anche estremamente osée, con soglia di rischio elevatissima, per inserire Pasalić quando c’è da mettere in ghiaccio l’ultimo terzo di gara.
Premettendo che stasera ad Ademola Lookman sarebbe riuscito anche di azzittire una suocera – inutile dire che sarà il prossimo sindaco di Bergamo senza passare dalle elezioni comunali, primo firmatario Giorgio Gori – , l’assistenza di Scamacca è stata davvero pregevole, soprattutto perché ha rinunciato quasi sistematicamente a mettersi in proprio per confezionare i due assist del secondo e del terzo gol.
Avevano iniziato nel prepartita, Percassi padre e Percassi figlio, Antonio e Luca, arringando la propria tifoseria con una specie di entusiasmo preventivo, come a dire: – Gioite, innanzitutto per aver compiuto il percorso che fino a Dublino ci ha portati -; un percorso che non conta solo la stagione divenuta ora leggendaria, ma tutto un ciclo di saggezza gestionale a livello finanziario che fa della dinastia orobica la dirigenza meno “italiana” proprio in ragione della avveduta politica di scelta dei giocatori, della loro valorizzazione e di una sistematica monetizzazione, che non ha mai depauperato il potenziale tecnico per merito di quel signore dai capelli bianchi in panchina, che non sarà simpatico a molti ma al quale in tanti affiderebbero la propria panchina.
Insomma, l’avrete capito: per Alonso è stato impossibile colmare il Ga(s)p.
Paolo Marcacci