Il confitto tra Russia e Ucraina non è destinato a risolversi entro breve termine. Sono passati ormai più di due anni dall’inizio dell’invasione russa, ma la tensione in Europa è sempre più incandescente. La goccia che ha fatto traboccare il vaso è stata la recente dichiarazione del Segretario della Nato, Jens Stoltenberg. “Negare agli ucraini la possibilità di usare le armi in Russia rende molto difficile per loro difendersi”, ha detto durante l’intervista per The Economist. Per questo motivo il Segretario ha chiesto agli alleati di revocare il divieto di utilizzare le armi dell’Alleanza Atlantica per colpire obiettivi militari russi. La tregua tra i due Paesi si fa sempre più distante a seguito delle dichiarazioni di Stoltenberg, ma anche di quelle di Macron, che ha ipotizzato un intervento diretto della NATO nella guerra. Intanto sul campo gli scontri sono sempre più intensi, soprattutto nella regione di Kharkiv e nel Donetsk. In tutto nelle ultime 24 ore, sono stati circa 95 gli scontri armati che si sono verificati: secondo quanto riportano gli ucraini, i russi hanno lanciato 4 attacchi missilistici sul territorio ucraino, utilizzando 14 missili, e 46 attacchi aerei con 69 aerei da combattimento.
L’intervista
“Credo che sia giunto il momento per gli alleati di valutare l’opportunità di eliminare alcune restrizioni che sono state imposte sull’uso delle armi che hanno donato all’Ucraina. Soprattutto ora che molti dei combattimenti sono in corso a Kharkiv, vicino al confine, negare all’Ucraina la possibilità di usare queste armi contro obiettivi militari legittimi in territorio russo, rende molto difficile la sua difesa.
“Si tratta di un’aggressione bellica da parte della Russia contro l’Ucraina, che ha il diritto di difendersi e questo include anche colpire obiettivi in territorio russo. Alcuni alleati hanno già tolto le restrizioni che consentivano di usare le loro armi contro gli obiettivi nucleari in Ucraina e credo che sia giunto il momento che tutti gli alleati ci pensino”.
Probabilmente è a Biden che si riferisce il segretario Generale NATO. Il presidente USA si è detto contrario alla possibilità di cedere all’Ucraina le armi statunitensi per attaccare gli obiettivi militari russi. Ma per Stoltenberg, anche quella è legittima difesa: “Se si nega all’Ucraina il diritto di colpire obiettivi militari in territorio russo, si rende molto difficile per loro sostenere il diritto all’autodifesa. L’autodifesa è sancita dalla Carta delle Nazioni Unite. È legale, è legittima e stiamo aiutando l’Ucraina a difendere questo diritto, che dovrebbe includere la possibilità di colpire obiettivi in territorio russo quando si tratta di obiettivi militari legittimi”.
Le reazioni dal resto del mondo
Quali le reazioni dall’Europa?
La risposta della Premier Giorgia Meloni non si è fatta attendere: “Non so perché Stoltenberg dica una cosa del genere. Io consiglio maggiore prudenza”. Discutibili, per la Meloni, anche le parole di Macron. “Ma resta importante che la Nato continui a mantenere il sostegno all’Ucraina per raggiungere la pace”. Il Movimento 5 Stelle accusa Stoltenberg di voler portare il mondo verso la Terza Guerra Mondiale, aggiungendo che le sue parole sono di una “gravità assoluta“.
Secondo il partito di Conte, la proposta della NATO è di fatto una dichiarazione di guerra contro la Russia. Ha anche aggiunto che “è arrivato il momento per gli alleati europei, Italia in primis, di opporsi a questa folle deriva bellicista dichiarando ufficialmente che l’Europa non seguirà Washington e Londra sulla strada dello scontro diretto con Mosca”. A condividere il pensiero che in Occidente sia in atto una “deriva bellicista” a quanto pare c’è anche Viktor Orban. Il Primo Ministro ungherese ha recentemente dichiarato che in Europa vige il “sentimento per una guerra mondiale”.