La Lazio ha portato a casa una stagione difficile: ha tradito le aspettative dei tifosi, e si è conclusa con le dimissioni di Sarri. È stata un’annata dura per il Club, che ha lasciato l’amaro in bocca. Ma il calvario non è ancora finito, visto che nelle prossime ore Lotito, Fabiani, e Igor Tudor si incontreranno per decidere il destino di quest’ultimo. Un pre-avviso che era già stato dato ad inizio maggio e ora è al suo punto d’arrivo. Questo perché se è vero che mettere in panchina Tudor ha generato un finale di campionato in salita, dall’altro lato ha portato anche parecchie tensioni. Il Club vorrebbe continuare con Tudor, ma il tecnico rimane irremovibile su alcuni punti. Come per esempio quello di volere dei giocatori con caratteristiche ben precise. Lo ha ribadito anche nella conferenza stampa precedente: “Vedo in tutti reparti la possibilità di migliorare, ne abbiamo parlato. C’è da giocare in campionato e in Europa League, vogliamo fare una squadra forte con le caratteristiche per fare il mio calcio“. Dunque, cosa succederà?
Secondo il giornalista Luigi Salomone: “Secondo me Tudor è abbastanza saldo, anche perché la Lazio come sappiamo, difficilmente paga due allenatori contemporaneamente. Ma non mi sento nemmeno di escludere un ribaltone clamoroso, sapendo che Tudor non accetta una mediazione sulle sue tattiche e giocatori. La chiave è in un discorso di valutazione della rosa.
Probabilmente adesso ci si sta rendendo conto che l’errore è stato prendere Tudor non perché non sia un bravo allenatore, ma perché ci si trova adesso nella condizione di buttare tutto quello che è stato fatto negli anni precedenti. Perché hanno preso un allenatore che ha certe concezioni tattiche…”.
Il giornalista Stefano Agresti è del parere che la Lazio abbia preso Tudor perché aveva la necessità di avere un uomo forte per mettere ordine nello spogliatoio. “Ho il dubbio che poi Tudor si sia rivelato più forte di quello che la Lazio stessa pensasse. Sicuramente il clima dentro lo spogliatoio non era ideale, e si è cercato un tecnico molto duro che si facesse rispettare. Ma ho la sensazione che Tudor vada un po oltre quelle che sono le prerogative di quelle di un allenatore duro. Visto che ovunque è andato è durato poco e se n’è andato in malo modo”.