Michetti sulla bufera Signorelli ▷ “Non si doveva dimettere: è stato un atto di violenza inaudita”

A quattro giorni dalle elezioni europee è scoppiata una bomba sul portavoce del Ministro dell’Agricoltura Francesco Lollobrigida, Paolo Signorelli. Signorelli ha rassegnato le sue dimissioni dopo che “Repubblica” ha diffuso alcune chat, di anni fa, con il criminale Fabrizio Piscitelli, ucciso nel 2019. Tra le frasi incriminate insulti a sfondo antisemita e riferimenti al fascismo.

Il parere di Enrico Michetti

“Se il Paese oggi si trova in uno stato di massimo degrado è proprio perché non esistono più i valori. Se non c’è più un limite tra ciò che è privato e ciò che è pubblico. Durante il fascismo e il comunismo, tu non avevi la libertà della posta. La posta veniva aperta, letto tutto quello che c’era dentro e se non andava bene si apriva un processo nei tuoi confronti. Non esisteva più la privacy“.
Secondo l’avvocato Enrico Michetti, non solo nel caso di Signorelli è stato minato il principio della privacy, ma anche la deontologia del giornalista. “Ciò che è privato deve rimanere privato perché se io sapessi di essere in pubblico certe cose magari non le direi. Quanti giornalisti possono aver parlato male del proprio datore del lavoro?“.

Secondo Michetti: “Signorelli non si doveva dimettere e non lo dovevano far dimettere. Questa è una grande debolezza della politica. La destra sbaglia perché ha un tema ed è il rispetto della privacy e la sicurezza. La tutela della privacy è un tema fondamentale, perché è li che registri la libertà del tuo paese. Non si può processare una persona mediaticamente per una conversazione riservata. Questo è un atto di violenza inaudita”