La conferenza di pace che si sta svolgendo a Lucerna, Svizzera, rappresenta un punto di svolta per il conflitto tra Russia e Ucraina. L’evento, fortemente blindato, vede la partecipazione di 57 capi di Stato e delegazioni internazionali, ma senza la presenza diretta della Russia e dei paesi BRICS.
Vladimir Putin ha dichiarato la disponibilità della Russia a un cessate il fuoco, ma ha posto condizioni stringenti: il ritiro delle truppe ucraine da Donetsk, Lugansk, Zaporizhzhia e Kherson, e l’impegno dell’Ucraina a non aderire alla NATO. Queste proposte sono state immediatamente respinte dall’Ucraina, con il presidente Zelensky che ha paragonato le richieste di Putin a quelle di Hitler durante la crisi dei Sudeti.
La Cina, pur non partecipando direttamente alla conferenza, ha fatto sentire la sua voce attraverso un appello al dialogo e alla pace. Il vicerappresentante cinese all’ONU, Geng Shuang, ha invitato Russia e Ucraina a trovare un compromesso e a iniziare i negoziati.
Le reazioni internazionali alle dichiarazioni di Putin sono state dure. Il segretario alla Difesa degli Stati Uniti e il segretario generale della NATO, Stoltenberg, hanno criticato la proposta russa, definendola una strategia per legittimare ulteriori aggressioni e occupazioni.
Ne ha parlato in un editoriale sul ‘Corriere della Sera‘, Federico Rampini. Francesco Borgonovo e Savino Balzano lo hanno commentato ai microfoni di ‘Punto e Accapo’.
Ascolta l’intervento integrale | Punto e Accapo 17 Giugno
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