Ursula von der Leyen è la più probabile candidata per un altro mandato alla guida della Commissione Europea. Per essere rieletta dovrà probabilmente poter contare anche sull’appoggio di Giorgia Meloni. L’appoggio del primo partito italiano, secondo il Corriere della Sera, potrebbe essere vincolato alla nomina di un italiano in uno dei ruoli cardine delle istituzioni europee. Una possibilità che non entusiasma Francesco Borgonovo: “L’idea di ritrovarmi la von der Leyen con la questione Pfizer ancora aperta, con tutte le balle che ci ha raccontato, con le cose che ha spinto in questi anni… Sinceramente la cosa mi lascia abbastanza perplesso. Poi tra l’altro ci sono anche dei partiti che si sono espressi contro questa possibilità”.
I vantaggi dell’Italia in cambio dell’appoggio alla rielezione della von der Leyen potrebbero non essere abbastanza secondo Savino Balzano che cita il precedente di Gentiloni: “Io credo che all’Italia serva urgentemente un cambiamento nelle politiche europee. Credo che all’Italia servirebbe uscire dall’Unione Europea, però se questo sogno non è realizzabile, credo che intanto ci potremmo accontentare di un cambiamento radicale nelle politiche europee. Un cambiamento radicale che però è difficilissimo da realizzare, se non praticamente impossibile. Certo, non aiuta mantenere in piedi questa maggioranza che è fondamentalmente una maggioranza tecnica, è una maggioranza che prende un po’ tutti i partiti dell’establishment, il Partito Socialista, il Partito Popolare Europeo, i Liberali. Non vuol dire che non faccia scelte politiche, le fa e come e sono sempre a scapito dei più deboli. Però è, diciamo, la classica ammucchiata. Io credo che questo non convenga all’Italia avere un commissario europeo, anche di peso, pensiamo al bilancio”.
“Ok, chi ci mandiamo? Abbiamo avuto Gentiloni. Ed è stato, diciamo, peggio di una piaga d’Egitto perché noi ci siamo portati a casa un patto di stabilità che è peggio del precedente e ci condannerà ad ulteriori stagioni di tagli e di austerità. Ed è, peraltro, un commissario europeo del PD, quindi tra virgolette di centrosinistra, un partito che dovrebbe avere una sensibilità al tema dei diritti sociali. Il problema è che oggi la sua leader è impegnata a ballare al Pride. E chi altri ci potremmo mandare? Giorgetti è, tra virgolette, l’anima austera della Lega. Giorgetti è quello che in questi mesi ha battuto più di tutti per il taglio al Superbonus, anche forzando all’interno del suo stesso partito. Non è il fatto che tu sia italiano ad essere una garanzia: è che italiano sei, che cosa hai in testa, a chi rispondi.
Questo è quello che conta. Allora, se tu sei italiano, ma sei Mario Monti, allora sinceramente io preferirei un francese tipo la Le Pen“.