A giudicare dai primi dieci minuti sembrava una continua Marsigliese. Poi, passati due scatti felini di Theo Hernandez, la melodia di Austria Francia sembrava virare molto più su Mozart, e così è stato grossomodo fino alla fine. Con il “piccolo dettaglio” che là davanti Kylian Mbappé – almeno in campo – non fa chiacchiere da politico. E’ suo il cross che carambola sulla testa di Wober per finire nella porta austriaca al minuto ’38. E’ un 1-0, quello della Francia, che il neo acquisto del Real Madrid fa portare a casa ai suoi alla Ancelotti: la squadra di Rangnik gioca bene e crea occasioni, ma poi chi segna sono gli altri.
L’ha studiata così Deschamps, non facendo male. L’Austria ha qualità e corsa soprattutto a centrocampo e sulla trequarti. La Francia ha quattro elementi che agli Europei di atletica non avrebbero sfigurato: perché non lasciare che gli austriaci si stanchino con il palleggio per poi infilarli in ripartenza?
Il gioco è fatto, ma non senza pericoli a profusione. Baumgartner si divora il gol del vantaggio davanti a Maignan, poi la difesa della Francia si fa infilare come il burro in diverse occasioni, tutte sprecate da Sabitzer e compagni.
Ma la sagra del gol mangiato si consuma soprattutto davanti ai guanti di Pentz, prima con un pallone al lato che sembra scagliato lì da un bambino all’esordio, per poi scoprire che si chiama Kylian, poi sul finale Giroud si lascia beffare da un rimbalzo in ultima battuta prima di colpire fatalmente da posizione agiatissima.
La nazionale austriaca fa capire ampiamente di poter essere la rivelazione, la Francia fa il suo ma è la big che nel primo turno convince meno in un girone di ferro. Sarebbe clamoroso se le occorresse il ballottaggio per passare alla fase finale, checché ne dica Mbappé.