Ha recentemente affermato Stoltenberg, segretario della NATO, che gli F-35 olandesi possono lanciare bombe atomiche.
La notizia si trova riportata, ad esempio, su Fanpage. La Russia di Putin ha subito risposto e ha annunciato che “la NATO si prepara allo scontro”. Alcune considerazioni si impongono allora pur telegraficamente.
La prima considerazione riguarda naturalmente il ritorno dello spettro della bomba atomica.
Eravamo convinti che dopo le due bombe atomiche di Hiroshima e Nagasaki mai più si potesse ricorrere a strumenti tanto infami, devastanti e distruttivi. E invece ora lo spettro dell’atomica ritorna. La bomba atomica, come scriveva Günther Anders nelle pagine memorabili di L’Uomo è antiquato, rappresenta l’apoteosi di una tecnica che si è ormai a tal punto autonomizzata rispetto all’umanità da far apparire l’uomo antiquato e da essere del tutto indipendente dall’uomo stesso.
La tecnica, diceva Anders, può oggi produrre la concreta possibilità dell’estinzione della specie umana sulla Terra.
D’altro canto, non dimentichiamo mai che l’umanità si è pentita, giustamente, di Auschwitz e dei gulag, ma mai delle bombe atomiche.
Esse sono state da subito giustificate come male necessario per porre fine alla guerra mondiale.
E poiché delle atomiche, il cui sgancio americano non è meno grave dei gulag o di Auschwitz, non ci si è mai veramente pentiti, ecco che ora ritorna la possibilità del loro utilizzo. Più precisamente, l’Occidente minaccia di usare l’atomica contro la Russia di Putin.
Tutti sanno, o dovrebbero sapere, che lo sgancio delle due bombe atomiche fu l’ultimo atto della Seconda Guerra Mondiale e, insieme, il primo della Guerra Fredda. Infatti le due bombe atomiche di Hiroshima e Nagasaki furono sganciate non solo per distruggere definitivamente un Giappone peraltro già sconfitto, ma anche per dare un segnale forte all’Unione Sovietica, cioè a quello che presto sarebbe diventato il nemico principale dell’Occidente.
La seconda considerazione riguarda l’identità dell’Occidente liberale atlantista in senso stretto.
Esso ancora ha il coraggio e l’audacia di presentarsi retoricamente come la potenza che difende il bene e la democrazia contro le tremende dittature che popolano il mondo, cioè in generale contro chiunque ancora non si sia sottomesso all’Occidente a stelle e strisce, identificato dalle retoriche dominanti come il regno del bene, come il bengodi della democrazia, dei diritti e delle libertà.
E dunque ci spiegheranno adesso che anche le bombe atomiche sono effettivamente armi difensive contro la Russia?
Ci vorranno far credere che si tratta di bombe democratiche, intelligenti, umanitarie e a fin di bene? Già da tempo la maschera dell’Occidente imperialistico è caduta. E oltretutto dovrebbe essere chiaro, aldilà di ogni ragionevole dubbio, quel che da tempo andiamo sostenendo. Ossia che questa non è la guerra tra la Russia e l’Ucraina, tra Putin e il guitto Zelensky: è invece il conflitto condotto dalla civiltà dell’hamburger e dalle sue colonie subordinate contro la Russia di Putin.
La Russia di Putin infatti, agli occhi dell’Occidente liberale atlantista, è colpevole di non piegarsi al nuovo ordine mondiale liberale atlantista. E chissà presto l’Occidente potrebbe, per imporre se stesso, sganciare contro la Russia anche la bomba atomica.
Radioattività – Lampi del pensiero quotidiano con Diego Fusaro