Ora abbiamo finalmente la Nature Restoration Law. Se qualcuno si chiedesse che cos’è, è una legge per ristorare la natura. È stata approvata dal Consiglio dell’Unione Europea grazie a un cambio di posizione dell’Austria.
Questa legge mirerebbe a proteggere e ripristinare le aree naturali a rischio, ma ha incontrato una forte opposizione da parte degli agricoltori e dei pescatori. L’approvazione è arrivata dopo mesi di stallo e nel contesto dell’ultimo vertice dei ministri sull’ambiente, prima del passaggio della presidenza di turno dall’Ungheria, che ha votato contro insieme ad altri paesi, tra i quali la Polonia, i Paesi Bassi, la Finlandia, la Svezia e anche l’Italia. La viceministra italiana ha criticato l’accordo per i costi economici e amministrativi imposti al settore agricolo, supportata dalla Coldiretti, che ha definito questo accordo ideologico e dannoso.
Invece gli ambientalisti e il Commissario per l’Unione Europea dell’Ambiente hanno celebrato questa approvazione come un risultato storico. La legge in realtà è stata approvata con una maggioranza risicata del 66,07% appena sopra la soglia minima. È stato questo decisivo nel cambiamento di opinione della ministra austriaca nonostante l’opposizione del cancelliere austriaco che ha annunciato un ricorso alla Corte di Giustizia dell’Unione Europea. Insomma una Commissione europea ormai decaduta che ha approvato un altro provvedimento che limita le libertà e danneggia settori produttivi europei. Insomma, dietro a un nome rassicurante, il ristoro della natura, si cela l’ennesima crociata autodistruttiva che minaccia ora il settore agricolo. Dopo aver smantellato tutta l’industria europea, ora l’ambientalismo di maniera vuole anche fermare il nostro mondo agricolo è per questo che io ormai mi disinteresso completamente delle politiche degenerali se non a livello ovviamente di studio perché faccio parte di questo mondo e perché mi serve per fare consulenza strategica agli imprenditori ed è per questo che il 3 di luglio nel mio webinar parlerò soltanto ai piccoli e medi imprenditori italiani di cose pratiche, di cose concrete, non di queste posizioni ideologiche. Potete iscrivervi tutti gratuitamente dal sito valeriomalvezzi.it. Ci sono già tantissime persone che si sono iscritte. Io voglio parlare soltanto, da oggi in avanti, dei temi delle piccole e medie imprese italiane.
C’è una crociata contro l’economia? Ebbene, io faccio una controcrociata a favore degli imprenditori.
Malvezzi Quotidiani – L’economia umanistica spiegata bene con Valerio Malvezzi