L’ideologia la fa da padrone in molte delle nostre discussioni quotidiane. Negli ultimi anni si è impossessata del discorso sanitario: dopo la pandemia in cui le narrazioni mediatiche di buoni e cattivi sono state la norma, il modo di ragionare è rimasto quello in ogni dibattito sulla sanità. Come quello sulla legge Lorenzin, tornata al centro delle discussioni dopo la proposta del senatore Claudio Borghi di abolizione tramite un emendamento. proposta che terminerà con un nulla di fatto per un cavillo burocratico ma che Borghi ha già preannunciato di replicare.
Poi c’è il discorso di principio, oltre quello burocratico: l’habeas corpus è ormai un concetto sconosciuto nell’epoca dello statalismo sanitario, in cui l’individuo è totalmente sacrificato al dogma del “bene comune”. A costo di accettare iniezioni periodiche sul proprio corpo senza opporre dubbi.
E’ su questa scia che arriva un messaggio nel corso di ‘Un Giorno Speciale’: “I vaccini ci hanno allungato la vita”, scrive l’ascoltatore. E’ qui che entra in ballo la grande domanda psicologica: come ci si fa un’idea senza che nulla di concreto la supporti?
La risposta di Fabio Duranti | 12 luglio 2024
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