È ufficiale, la NATO sta trasferendo F-16 in Ucraina. Dunque il pericolo bellico si approfondisce ulteriormente.
Due riflessioni telegrafiche si impongono.
In primo luogo, l’Occidente, o meglio l’Uccidente liberale atlantista, trova sempre e comunque i soldi per le armi. Mentre in Europa la sanità pubblica e l’istruzione vanno peggiorando di giorno in giorno, complici le politiche nefaste di austerità depressiva imposte dall’ordine neoliberale, i fondi per le armi si trovano sempre e comunque. Basti considerare oltretutto che anche il governo italiano ha implementato la spesa militare, proprio mentre lascia tristemente languire la sanità pubblica e l’istruzione, rivelando per quest’ultima oltretutto una vera e propria idiosincrasia a ogni latitudine.
In secondo luogo, deve ormai essere chiaro, aldilà di ogni ragionevole dubbio, che questa non è la guerra della Russia di Putin contro l’Ucraina del guitto Zelensky, attore Nato, o meglio ancora, l’attore più pagato del mondo. Questa invece è la guerra che l’Occidente americano-centrico sta conducendo spietatamente contro la Russia di Putin. Una guerra condotta utilizzando l’Ucraina del guitto Zelensky come semplice casus belli e, come diceva Giulietto Chiesa, come bastone contro la Russia.
La colpa inespiabile di quest’ultima, agli occhi della civiltà del dollaro, sta nel non genuflettersi al dominio statunitense, ossia a quella globalizzazione che altro non è se non l’americanizzazione coatta dell’intero pianeta. Detto altrimenti, siamo ora all’atto finale di una guerra che in realtà è principiata idealmente già negli anni ’90, da quando cioè la civiltà dell’hamburger si è senza posa allargata negli spazi dell’ex Unione Sovietica e ha accerchiato gradualmente la Russia, arrivando ora, con l’Ucraina, a bussare alle porte di Mosca, con un obiettivo chiarissimo: rendere anche la Russia di Putin una colonia del leviatano a stelle strisce, rendere la Russia una dépendance della civiltà del dollaro. Quella civiltà del dollaro che, secondo le parole di Bill Clinton, è “l’unica nazione indispensabile”.
Oltretutto, ancora in questi giorni, la NATO ha fatto sapere che l’Ucraina entrerà nell’Alleanza Atlantica, l’ennesima provocazione, bella e buona, ai danni della Russia. Ora la situazione è ogni giorno più grave e quest’ultima vicenda dello spostamento degli F-16 in Ucraina ne è una delle tante tangibili prove.
La situazione va peggiorando e perfino la Cina di Xi Jinping ha in questi giorni rimproverato la NATO, sostenendo che deve smetterla di cercare in ogni modo la guerra. Diciamolo apertamente, il livello di ipocrisia è del tutto lampante. Dicono di volere la pace e continuano ad armare l’Ucraina. Dicono di volere la pace e respingono al mittente ogni proposta di pace. Dicono di volere la pace e non fanno altro che provocare la Russia. Dicono di volere la pace e si rifiutano di sedersi al tavolo con Putin.
Anche un bambino dovrebbe aver capito, come dicevo poc’anzi, che questa è la guerra dell’Occidente liberale atlantista contro la Russia di Putin, colpevole di non genuflettersi all’imperialismo a stelle e strisce e anzi, di più, di far valere una resistenza in grado di far balenare l’idea di un mondo multipolare.
Radioattività – Lampi del Pensiero Quotidiano con Diego Fusaro