Radio Radio è stata da sempre un’emittente televisiva e radiofonica libera ed indipendente. Un ente di informazione il cui obiettivo è stato da sempre quello di esprimere il libero pensiero. Durante la pandemia da Covid19, Radio Radio si trova davanti una limitazione da parte del principale network di riferimento, ovvero Youtube. La censura dura circa un paio di giorni e da quel momento la Radio non potrà più monetizzare i suoi video grazie al social. La piattaforma di Youtube però è di proprietà di Google, per questo motivo subito dopo la censura, incomincia una battaglia legale tra i due che andrà avanti per anni. Quest’anno, la nostra emittente radiofonica si porta a casa una grande vittoria: quella di aver steso il gigante di Google al tappeto, vincendo il processo. Una battaglia che non si è rivelata affatto semplice da vincere e al tempo stesso che è stata inaspettata. Ma che ancora una volta ci insegna ad insistere sempre nell’esprimere il proprio libero pensiero.
La sentenza
“Non avrei mai pensato che un media di altissima reputazione, di ultra 45 anni di esperienza come noi, poteva litigare o discutere con un soggetto come Google, perché YouTube è di proprietà di Google. Noi siamo stati costretti a difendere i nostri diritti e dopo 40 mesi è arrivata una sentenza, tra Google e Radio Radio. Con questa sentenza abbiamo steso al tappeto Google perché il tribunale ha riconosciuto nostre ragioni. Si legge nella sentenza: ‘Google Ireland Limited deve essere condannata alla riattivazione della funzione di monetizzazione sul canale YouTube denominato Radio Radio TV e al risarcimento del danno e alle spese di giudizio'”.
Una buona notizia ma che, come specifica Fabio Duranti, è parziale e la battaglia con il colosso sembra non finire qui. “La soddisfazione di aver visto riconosciuti i nostri diritti è molto. Perché questo significa che la magistratura conserva ancora la propria indipendenza. Ma Google ha detto che ci riattiverà quando noi accetteremo le norme sulla disinformazione medica: ovvero non potremmo più criticare l’OMS. Peccato che, secondo la sentenza del giudice, Google dovrebbe riattivarci punto e basta“.
Il problema principale, spiega Duranti, è il motivo per il quale l’azienda di Radio Radio è stata censurata, ovvero che Google fa passare per disinformazione qualunque tipo di notizia. “L’algoritmo non fa un discrimine fra la vera disinformazione, il complottismo vero e un sano giornalismo che è fatto anche di critica. La critica è il sale della democrazia: questo è il vero giornalismo. Il punto però è che questi signori non guardano in faccia neanche una sentenza di un giudice. Perché sanno che il pulsantino ce l’hanno in mano loro e sono talmente potenti che probabilmente nessuno gli farà mai nulla. Ma noi continueremo sempre a lottare”.