Una finale olimpica epica, fatta di scambi lunghi, di palle che toccano la linea, di palle corte, pallonetti e scambi che resteranno nella storia del tennis. Novak Djokovic vince la medaglia d’oro battendo Carlos Alcaraz in due set 7-6, 7-6. La partita che gioca il serbo a 37 anni è tra le migliori della sua carriera da tennista più vincente di sempre. Ad Agosto sulla terra rossa, con 16 anni di distanza dal suo avversario, vince con merito. Il quinto tennista della storia a vincere tutto quello che c’è da vincere, tutto quel che è in palio. Una leggenda del tennis che a fine partita si inginocchia e piange.
Onore al merito anche al suo avversario che pure partiva da favorito, Alcaraz partiva col favore del pronostico fresco di vittoria sulla terra rossa francese al Roland Garros. I due tennisti hanno giocato la loro partita alla perfezione: il serbo ha cercato di accorciare gli scambi con colpi decisi, secchi, vicini al limite; lo spagnolo ha puntato ad allungare gli scambi e a far correre l’avversario con palle corte e pallonetti. La differenza l’ha fatta la distanza tra la leggenda e il campione.
L’emblema della vittoria di Djokovic sta nel dritto incrociato del secondo tie-break che lo porta sull’uno a zero. Un replay che si aggiunge ai più belli della sua carriera insieme al punto successivo. Il secondo punto dello stesso tie-break arriva con il serbo che non si arrende ai colpi di Alcaraz e in ritardo rimedia a un dritto dello spagnolo alzando un pallonetto e inducendo all’errore l’avversario. I punti più belli della stagione.
Il podio, su cui sale anche il nostro Musetti, è l’emblema perfetto di quel che si è visto nell’ultimo decennio di tennis. Djokovic è più in alto di tutti.