L’Ucraina non migliorerà le sue posizioni negoziali dopo l’attacco a Kursk. E’ come la pensa il capo del Cremlino Vladimir Putin, che intento a dare direttive su come sedare i problemi in frontiera, ha anche detto la sua in ottica futura. Se infatti la strada per il cessate il fuoco, dopo due anni di conflitto in Ucraina, pare lontana, ma tracciata, quello che non è chiaro è cosa volesse fare l’Ucraina penetrando le frontiere russe di qualche chilometro.
I soldati, senza linee di rifornimento, hanno attaccato per due giorni prima che diverse notizie, molto contrastanti, raggiungesse l’opinione pubblica occidentale. Poche decine di centinaia secondo i russi, più di mille per Reuters, avrebbero lanciato l’assalto che ora, secondo media filoucraini, varrebbe 1000 chilometri quadrati controllati dagli invasori.
“Ora a quanto pare il nemico vorrebbe migliorare la sua posizione negoziale“, esordisce Putin. “Di che trattative dovremmo parlare con persone che attaccano infrastrutture civili minacciando le nostre centrali nucleari?“.
La Russia in effetti potrebbe star aspettando un solo evento dirimente per le trattative, cioè le elezioni americane: è probabile che a Novembre 2024 si decideranno le sorti del conflitto in Ucraina in un verso o nell’altro. Con ogni probabilità, sebbene Putin abbia ironicamente detto di preferire Biden (quando ancora non si era ritirato), è Trump su cui soprattutto il governo russo spera che cada il favore degli americani.
La novità dal punto di vista italiano è invece che il Ministro degli Esteri Tajani ha scongiurato nuove forniture di armi da parte dell’Italia per aiutare un invasione sul territorio russo: “Non siamo in guerra con l’Ucraina e non possono essere usate armi italiane in territorio russo“, ha detto il ministro al TG2.
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