Le idee di Thiago Motta sono sbarcate alla Continassa ed è evidente. “Progetto giovani” l’aveva soprannominato qualcuno: la Juventus guarda in casa e si affida ai piccoli. Mentre Giuntoli si affaccia sul mercato con lo sguardo rivolto verso Koopmeiners, Nico Gonzalez, Conceicao, c’è chi risponde presente contro il Como. Le scelte del tecnico brasiliano sono ricadute su un undici titolare giovanissimo, a tal punto da battere il suo primo record sulla panchina bianconera. I gol di Mbangula, Weah e Cambiaso sono la ciliegina sulla torta: quella che vince la prima di campionato della stagione 2024/2025 è la formazione più giovane messa in campo dalla Juventus negli ultimi trent’anni.
Si, perché Motta ricorre a i millennials per cominciare la sua avventura sotto la Mole. Soltanto quattro degli undici messi in campo dal tecnico italo brasiliano sono nati prima del 2000 e si tratta dei nuovi “veterani” della Vecchia Signora: Locatelli, Bremer, Gatti, Di Gregorio.
L’età media degli interpreti scesi in campo contro il Como di Cesc Fabregas è di 24 anni e 122 giorni.
Prima di lui solo Marcello Lippi aveva schierato una formazione così giovane, seppur più anziana di quella di Motta, durante la stagione 1998-1999, l’età media era di 24 anni e 340 giorni.
Thiago Motta, dunque, tiene fede a quella che è stata la filosofia con cui ha accettato l’incarico proposto da Giuntoli e, in attesa dei nuovi innesti, punta tutto sulla gen Z per risollevare le sorti di una Juventus rinnovata, fresca di una nuova energia che sembrerebbe trasicnarla sulla giusta strada per la lotta allo scudetto, che manca dalla stagione 2019-2020.