A due mesi dalle elezioni presidenziali del 2024, i sondaggi mostrano un quadro politico in rapida evoluzione. Kamala Harris sta guadagnando terreno su Donald Trump, con un recupero significativo soprattutto in Stati chiave come l’Arizona, dove Trump sta perdendo consensi. La vicepresidente sembra beneficiare di una crescente popolarità in alcuni segmenti dell’elettorato, mentre il consenso per Trump mostra segni di indebolimento.
La campagna elettorale si sta concentrando su temi cruciali come l’economia, i diritti civili e la questione delle armi. Harris, nonostante alcune critiche ricevute negli ultimi anni, sta cercando di posizionarsi come figura di continuità e stabilità, mentre Trump, con una base elettorale ancora solida, si presenta come il difensore degli interessi conservatori. Tuttavia, le accuse legali contro di lui sembrano influenzare negativamente parte del suo elettorato. I prossimi due mesi saranno decisivi, con i candidati che cercheranno di consolidare i loro consensi. L’andamento dei sondaggi potrebbe subire ulteriori cambiamenti in base a eventi imprevisti o a scelte strategiche nella campagna. La sfida rimane aperta e il risultato finale, soprattutto in un contesto così polarizzato, è ancora incerto.
Marco Respinti, giornalista e saggista esperto di politica statunitense, ha delineato la situazione ai microfoni di ‘Punto e Accapo’ con Francesco Borgonovo: “Trump non è sfavorito per questa campagna elettorale, fidarsi dei sondaggi è bene, ma anche il contrario, perché i sondaggi sono volubili, perché le persone sono non sempre volubili, ma influenzabili dagli avvenimenti che capitano e sappiamo tutti benissimo che i sondaggi dipendono, sembra una banalità, ma è una verità, dipendono da come si pongono le domande e la forchetta che ne può risultare è enorme“
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