Quella di Spalletti era già una missione impossibile senza considerare che domani l’avversario sarà la Francia di Mbappé. L’Italia deve rialzarsi dalla caduta europea. Sarebbe un boato clamoroso il tonfo nelle qualificazioni ai mondiali, ma prima c’è la Nations League a rimettere a posto le idee. Che nel caso di Spalletti non sono troppo diverse da Euro 2024, se parliamo di formazione.
Gli azzurri si presentano con un 3-5-2 con Donnarumma, Bastoni, Calafiori e Di Lorenzo nel reparto arretrato, Cambiaso e Dimarco saranno i braccetti mentre Frattesi, Ricci (o Fagioli) e Tonali supporteranno Retegui e Raspadori in attacco.
“Ci aspetta una gara contro un avversario di alto livello, ma nel calcio attraverso la passione e la disponibilità si può sempre riuscire ad annullare tutto – ha detto Spalletti ai microfoni di Raisport – Voglio vedere quelle caratteristiche che servono per sopperire a quelle qualità individuali che i nostri avversari possono avere più di noi’‘.
Ma se è vero che il gap tra Italia e Francia sulla carta è notevole, è altrettanto oggettivo che dura da anni. “In difesa giù il cappello, ma davanti questa nazionale è un’avventura“, commenta Luigi Ferrajolo a “Radio Radio lo Sport”.
“Ti ricordo che nel 2016 avevi titolari Giaccherini e Pellè“, ribatte il vicedirettore della Gazzetta dello Sport Stefano Agresti, “questo vuol dire che comunque non servono per forza Del Piero o Totti per ottenere qualcosa“.
Ascoltate il confronto | 5 settembre 2024
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