E adesso l’Alternative für Deutschland, dopo il clamoroso trionfo alle recenti elezioni teutoniche, minaccia apertamente la possibilità dell’uscita della Germania dall’Euro e dall’Unione Europea. Se fossimo ai tempi di Cicerone potremmo commentare dicendo utinam, magari ciò dovesse accadere. Non sappiamo naturalmente se si tratti solo di una mossa strategica priva di conseguenze pratiche effettive, ma quel che è interessante sottolineare è che per la prima volta in Germania si parla ora apertamente, in forma non solo accademica, della reale possibilità dell’uscita dell’inferno dell’Unione Europea e dell’euro.
Va da sé che se realmente un giorno la Germania dovesse compiere l’esodo dall’Unione Europea, allora quest’ultima sarebbe eo ipso finita per sempre. Come sappiamo, infatti, l’Unione Europea, al di là delle narrazioni dominanti ed edulcoranti, ha per capitale Berlino e per monete al marco. Si potrebbe anzi dire, senza tema di smentita, che l’Unione Europea non è altro se non il nuovo Reich teutonico, l’attuazione in forma precipuamente economica del vecchio sogno germanico dell’impero.
Certo non sarà facile produrre l’uscita dall’euro e dall’Unione Europea, ma il fatto che se ne torni a parlare è già un segnale a nostro giudizio massimamente positivo, se si considera che in Italia ad esempio il dibattito sull’uscita dall’euro, un tempo piuttosto vivace, è già da tempo sopito. Non ci stanchiamo da anni di ripetere che l’Unione Europea non è altro se non l’unione delle classi dominanti d’Europa contro le classi lavoratrici e contro i ceti popolari del vecchio continente. L’Unione Europea è infatti per sua essenza una spirale tecnocratica repressiva che segna l’apoteosi del capitalismo nel vecchio continente dopo la svolta epocale del 1989.
Nell’essenziale l’Unione Europea figura come una riorganizzazione verticistica del mondo capitalistico che ha messo a frutto la fine del vecchio mondo con il 1989 e la nuova simmetria del rapporto di forza subentrato con il trionfo del blocco capitalistico egemonico. Per questo motivo, come non ci stanchiamo di ribadire, la lotta contro il capitalismo figura oggi in Europa anzitutto come lotta contro l’Unione Europea. Non sappiamo naturalmente se Alternative für Deutschland avrà la forza di portare avanti questo progetto.
Non sappiamo se ad esempio usi ora l’arma dell’uscita dall’Unione Europea soltanto in forma strategica, per ottenere vantaggi e per negoziare, ma, lo ripeto, il fatto che ora si principi anche in Germania a parlare espressamente di uscita dall’Unione Europea, di Dexit come la chiamano i tedeschi, è davvero emblematico e significativo. Certo non mi faccio grandi illusioni su Alternative für Deutschland, un partito che viene presentato presso le fila del clero giornalistico di completamento dei rapporti di forza dominanti come un partito di estrema destra e che viceversa dai contestatori o da molta parte dei contestatori dell’ordine dominante viene esaltato come un partito antisistemico. Ebbene io non credo che Alternative für Deutschland sia un partito di estrema destra come non credo neppure che sia un partito realmente antisistemico.
Se si considera ad esempio, forse non tutti lo sanno, che Alternative für Deutschland sostiene pienamente Israele e Netanyahu e non certo la sacrosanta lotta palestinese contro l’imperialismo di Netanyahu.
RadioAttività – Lampi del pensiero quotidiano con Diego Fusaro