Parte la commissione Covid. Il 18 settembre inizia l’operazione di chiarimento tanto osteggiata ma che alla fine si svolgerà col benestare dei due presidenti di Camera e Senato, che hanno dovuto forzare le opposizioni perché si arrivasse all’inizio dei lavori.
La domanda ora è fin dove si spingerà l’operazione chiarezza: oltre i tabù e le paure?
Francesco Borgonovo lo ha chiesto ad Alessandro Rico, giornalista de La Verità.
Meglio di un processo
“Mi sembra che si stiano concentrando soprattutto sulla questione degli sprechi economici della prima fase della gestione della pandemia. Loro garantiscono, per loro intendo soprattutto gli esponenti del centro-destra, segnatamente dei Fratelli d’Italia, che ci saranno approfondimenti anche sulla questione negli effetti avversi dei vaccini, sullo svolgimento della campagna vaccinale, sulla legittimità del Green Pass, ma tra l’altro proprio questa questione qui ci offre lo spunto per un paragone con la vicenda di Salvini.
Come andranno a finire queste storie dal punto di vista dei processi? Conta relativamente poco. Quello che ci interessa quando noi prendiamo le carte di questi processi è il dato politico che viene fuori di pasticci, omissioni, errori, contraddizioni e secondo me il punto è tutto qua. Perché è più importante una commissione parlamentare d’inchiesta che non un’inchiesta giudiziaria sulla pandemia? Perché l’inchiesta giudiziaria peraltro ha già dispensato a soluzioni e archiviazioni e non ti consente di esaurire l’aspetto politico della gestione della pandemia, della campagna di vaccinazione, del bilanciamento – secondo me sbilanciamento – di diritti che si è avuto ad esempio nella fase del Green Pass”.
A cosa servirà
“Altro problema è che rimangono 3 anni, cioè fino a fine legislatura, per fare chiarezza. Ragion per cui tutto temo che alla fine si vada sulla cosa più facile: il casino che hanno fatto all’inizio. I banchi a rotelle, gli Arcuri, gli acquisti delle forniture, i contratti con i cinesi. Tutte cose piuttosto note. Anche perché poi c’è un altro tema, ieri abbiamo visto che il ministro Schillaci non è esattamente uno che abbia fatto sua una grande critica dei vaccini: è già ripartito a dire vacciniamo i fragili, sta tornando il Covid ecc. Secondo me è necessario anche uno scatto mentale a un certo punto.
Secondo me anche un timore, timore di essere bollati come no-vax. Queste cose a quel livello funzionano ancora. L’essere espulsi dal salotto buono, essere considerati impresentabili, fa un certo effetto su chi è entrato magari per la prima volta nelle stanze del potere. Io penso che ci sia una sorta di complesso di inferiorità, mettiamola così, per cui si ha timore di sostenere con convinzione le proprie posizioni.
Ammenso che tutti questi qui abbiano delle loro posizioni ben definite, perché a volte può succedere anche qualche boiardo o qualche tecnico venga prestato alla politica e non avesse proprio un apparato di preparazione non dico ideologica, ma almeno di contenuti così solida. Alla fine Schillaci è un medico, un tecnico, insegnava, quindi è un ricercatore, uno studioso. Non so fino a che punto abbia fatto approfondite riflessioni ad esempio sul rapporto tra la scienza i diritti, la Costituzione e tutte queste cose di cui spesso abbiamo scritto sulla verità”.
Diritti a targhe alterne
“A proposito di processi a Salvini, tu hai tenuto in casa, senza basi scientifiche (dobbiamo ricordarlo, non è che c’era una giustificazione scientifica e tecnica per quello che stava succedendo) 60 milioni di persone. Chi osava mettere il becco fuori di casa lo inseguivi con i droni, con gli elicotteri. Vi ricordate le scene delle arrostate a Pasquetta del 2020 con gli elicotteri e la polizia che calavano il megafono per avvisare che non bisognava fare gli assembramenti?
Si parla di diritti umani, poi avevi Burioni che ti diceva che i Novax andavano chiusi in casa come sorci. Cazzola che ti diceva che per i no green pass ci voleva il metodo Bava Beccaris, la signora che aveva incinta che si sentiva male, che perdeva il bambino nel parcheggio dell’ospedale perché non aveva il tampone per essere ricoverata. Quelli che ti dicevano i Novax si devono pagare la terapia intensiva. Caspita, quindi i diritti vengono prima soltanto a targhe alterne?“