Vannacci vs Dombrovskis in Europarlamento ▷ “Tacciano i cannoni! Lei ha dimenticato ogni valore”

Ricominciano i lavori a Strasburgo, nelle aule dell’Europarlamento.
Inizia la nuova vecchia Commissione presieduta da Ursula von der Leyen, che nei primi giorni delle plenarie ha prima completato le nomine dei vari vicepresidenti, tra cui Raffaele Fitto, e i commissari. Ha poi dato il bentornato a Mario Draghi, richiedendo all’ex BCE di stilare un rapporto sul futuro della competitività europea, presentato martedì. Compaiono nuovi volti, come quelli di Ilaria Salis e Roberto Vannacci.
Proprio quest’ultimo ha voluto prendere parola in merito al tema presentato in aula: il sostegno all’Ucraina nella guerra contro la Russia.

Zelensky parla a Cernobbio di “piano per la vittoria”, Scholz invita Putin al vertice per la pace: proposta che aveva già fatto nei mesi precedenti Viktor Orban, ricevendo però dall’Europa e dai leader europei solo forti dissensi.
E’ ciò che contesta Vannacci davanti al vicepresidente Dombrovskis.

A circa 2400 chilometri da questo Parlamento lei ci promette una guerra ad oltranza per cercare una vittoria che ben si è guardato dal definire. E visto che la vittoria non arriva, fa delle pressioni continue sugli Stati come l’Italia, che ha deciso giustamente di cedere le proprie armi per garantire la legittima difesa a uno Stato aggredito, ma che non vuole che queste stesse armi si trasformino in uno strumento che ci potrebbe portare al baratro della distruzione termonucleare. E allora cosa fa l’alto rappresentante Borrell? Prende un aereo e vola in Medio Oriente, chiedendo un cessato il fuoco immediato tra Israele e Gaza. Da una parte chiede la pace, senza condizioni, dall’altra ci promette guerra, missili, granate e droni.

Critica e condanna il Presidente Orban, unico rappresentante europeo che cerca una soluzione negoziale di questo conflitto, ma poi in questi giorni plaude al Cancelliere Scholz che giustamente vuole che la Russia partecipi alla prossima conferenza di pace. È l’ora di finirla, signor Dombrowskis, con questa politica di due pesi e due misure