L’ideologia green cambierà anche il nostro modo di mangiare? Presto per dirlo, ma tutto prelude a una svolta in quella direzione. Non è ormai raro leggere nei trafiletti di emissioni pro-capite di CO2, e l’idea che si arrivi a parare anche sul cibo è sempre più supportata dai fatti.
Come quello di un paper, ritrattato, sulla proposizione di un piatto unico per tutti: un lavoro che sarebbe voluto dire guerra all’Italia in particolare, oltre che alla dieta mediterranea.
Come riferisce l’endocrinologo Giovanni Frajese a ‘Un Giorno Speciale’, si tratta di lavori anche privi di qualsiasi evidenza scientifica:
“La dieta mediterranea ha circa cinquantamila pubblicazioni a favore che spiegano quanto sia efficace nella prevenzione di alcune patologie, il nostro mangiare è equilibrato in maniera tale da ammalarci il meno possibile. Ma il cibo è sempre stato soprattutto un momento di scambio, e se osservate quello che sta accadendo è sempre più palese una voglia di isolare l’individuo completamente, quindi magari di dargli una mono-razione che verrà probabilmente tra l’altro prodotta, perché in teoria il disegno più ampio prevede la creazione di mega fattorie – che poi sono fabbriche in realtà – che producono il cibo che poi viene dato alle persone ed è un’ulteriore forma non solo di controllo.
Perché di controllo? Perché chiaramente se io controllerò in futuro quella che è la tua possibilità di cibarti, così come il controllo dell’acqua, così come tutti gli altri tipi di controllo che stanno instaurando un passo alla volta, attraverso questa orribile idea della partnership pubblico-privata, significa che si dà ai privati il potere sulla gestione delle cose pubbliche con conseguenze che sono facilmente immaginabili.
Il succo di tutto questo è la voglia comunque di continuare a impoverirci sotto ogni aspetto, quello che può essere sensoriale, quello che può essere conviviale, quello che può essere anche di salute, perché all’interno degli insetti è presente la chitina, per esempio, che è un elemento che noi non siamo in grado di digerire, mentre è possibile la diffusione di un sacco di altri tipi di patologie. E tra l’altro uno potrebbe anche chiedersi: ma perché improvvisamente questa necessità? Chi è che decide fondamentalmente che il popolo debba mangiare larve, insetti e un pochettino di verdura?“
Lo studio ritrattato
“C’è qualcuno che spende milioni di dollari per fare la Heath-Lancet Commission, che poi ha pubblicato un orribile paper – ritrattato anche grazie al lavoro mio e di altre persone – che preponeva un piatto unico a qualunque latitudine con qualcosa come 8 grammi di proteine al giorno: assolutamente niente. Sono dei disegni molto ben chiari che porteranno allo sviluppo, nel tempo, alla concentrazione del potere sia nella produzione di cibo sia del potere in senso lato sempre nelle mani dei soliti oramai noti, gettando l’essere umano sempre più in questa sorta di abisso privo di senso di direzione, soprattutto di bellezza.
Non è un caso che vengano proposte solamente cose orribili che in qualche maniera non possano stimolare non solo il fisico ma anche l’animo umano verso qualcosa di bello. Penso che diventerà in futuro veramente una battaglia di difesa e di proposizione della bellezza“.