Come tristemente noto, peraltro già da parecchio tempo, l’Unione Europea ha approvato nei giorni scorsi la risoluzione che prevede la possibilità per Kiev di impiegare le armi europee contro la Russia di Putin. Dico che è noto già da tempo perché era nell’aria che si sarebbe arrivati presto o tardi a questo esito scellerato. Si tratta di una scelta sciagurata sotto ogni punto di vista.
Una scelta che oltretutto si pone di fatto come una infame dichiarazione di guerra contro la Russia. Ciò che rivela in maniera adamantina quel che andiamo sostenendo da tempo, e cioè che questa è la guerra dell’Occidente, anzi dell’Uccidente liberale atlantista contro la Russia, colpevole di non piegarsi al nuovo ordine mondiale a stelle e strisce. Ebbene, apprendiamo in queste ore che anche la capitana Carola Rackete, esponente di punta della New Left dell’arcobaleno e recentemente eletta europarlamentare, si è espressa a favore di tale scelta sciagurata.
Proprio così, la capitana Carola Rackete, che il discorso dominante ci ha presentato sempre come impegnata sul fronte della lotta contro le ingiustizie, adesso approva a cuor leggero la guerra imperialistica di Washington contro la Russia, e si dice appunto favorevole all’impiego delle armi europee da parte di Kiev in funzione antirussa. Ciò rappresenta una conferma ulteriore, se ancora ve ne fosse bisogno, di quel che da subito abbiamo detto, vale a dire che la capitana arcobaleno, lungi dall’incarnare l’opposizione ai rapporti di forza dominanti, ne esprime perfettamente l’essenza. La lotta della capitana teutonica in tinta arcobaleno in difesa dell’immigrazione di massa è completamente funzionale all’ordine capitalistico, che prevede l’apertura di ogni frontiera a ciò che braccia a basso costo possano giungere in Occidente per essere sfruttate senza pietà e per abbassare in generale i costi della forza lavoro a nocumento dell’intera classe lavoratrice e a beneficio, ça va sans dire, del padronato cosmopolitico turbo-capitalistico.
E adesso, come se non bastasse, la capitana fucsia teutonica direttamente sostiene la guerra imperialistica delle bombe intelligenti, dei missili democratici e degli embarghi terapeutici. Possiamo ben dire senza tema di smentita che ella ha gettato definitivamente la maschera e che una volta di più la sinistrash arcobaleno si rivela né più né meno che la guardia fucsia della globalizzazione turbocapitalistica e dei padroni no-border. L’abbiamo detto più e più volte e lo ribadiamo anche ora.
Si dà oggi una perfetta divisione del lavoro fra la destra finanziaria, bluette, e la sinistra del costume, fucsia. La destra finanziaria del danaro promuove il proprio interesse di classe, incardinato sul dominio assoluto del capitale e sull’imperialismo come forza di espansione di detto dominio. La sinistra fucsia del costume, anziché contestare il dominio della destra, lo giustifica con le categorie ideologiche. Chiama “inclusività” il dominio dell’arcobaleno funzionale all’onni-mercificazione, chiama “espansione” dei diritti e lotta contro le dittature, le guerre imperialistiche made in USA, e chiama “accoglienza” e integrazione lo sfruttamento spietato della forza lavoro grazie ai processi dell’immigrazione di massa.
Ecco perché oggi, come non mi stanco di ripetere, la sinistrash fucsia, che trova in Carola Rackete una propria espressione politica, non è la soluzione, essendo invece, non meno della destra, parte integrante del problema. Ed è già da tempo che ho mostrato come destra e sinistra nel quadro dell’ordine neoliberale, siano sic et simpliciter le due ali dell’aquila neoliberale che vola alta per poi calarsi rapacemente sui popoli, sulle nazioni e sugli individui che abitano ai piani bassi la globalizzazione neoliberale.
Radioattività – Lampi del pensiero quotidiano con Diego Fusaro