Quante volte si sente dire? “Non ci sono i soldi”, “quel taglio era necessario”. E se invece quei soldi in realtà ci fossero? E ci fossero non nel senso che vengono reperiti indebitandosi ulteriormente con l’Unione Europea, visto che si torna in queste ore a parlare di debito comune quasi come fosse una misura impossibile da rifiutare.
Già ideatore di una misura che propone lo sblocco del credito d’imposta cedibile come arma per avere più liquidità e non indebitarsi con organismi sovra-statali, Fabio Conditi ci ha spiegato come sia possibile non chiedere soldi – che diamo come contributori netti – all’Europa per fare investimenti.
“La nostra Costituzione ci dà almeno tre strumenti fondamentali che permettono di finanziare l’economia senza prendere soldi dai mercati finanziari o dalle banche: uno è la banca pubblica, che ha capacità di finanziamento infinita come dimostra la Germania da tanti anni. Un’altra è il credito d’imposta cedibile, che anche a detta di Draghi e Giorgetti è uno strumento fenomenale perché non fa debito pubblico, ma soprattutto il conto corrente di risparmio, che tutela i nostri risparmi e fa circolare l’economia reale anziché i soldi nei mercati finanziari, perché altrimenti noi con i nostri risparmi arricchiamo BlackRock, Vanguard e State Street. E non ne hanno bisogno”.
Ma allora perché non sono già stati adottati?
“BlackRock, Vanguard e State Street hanno un patrimonio di 22mila miliardi, cioè otto volte il nostro debito pubblico. Hanno possibilità di ricattare e speculare contro lo Stato italiano mettendolo in condizione di andare in default e specularci contro. I nostri politici hanno una paura fottuta di questo. Quindi la nostra soluzione non è la proposta di chi vuole risolvere i problemi in modo alternativo, ma l’unica soluzione per smarcarci dai mercati finanziari e tornare a parlare di benessere delle persone”.
Ascoltate l’intervento a ‘Lavori in Corso’ | 24 settembre 2024