Il piano dell’onorevole professore Mario Draghi per la competitività europea girerà, in fondo, intorno a una sola domanda.
Chi pagherà? La risposta, secondo Draghi, è piuttosto chiara. Dovrebbe pagare il cosiddetto debito comune.
Draghi sostiene che una parte significativa dei fondi per investimenti in Europa dovrebbe provenire sostanzialmente da queste risorse.
Perché dai fondi per gli investimenti necessari? Perché dovrebbero esserci, secondo lui, dei finanziamenti pubblici comuni per evitare che i singoli Stati, come è sempre successo, continuino a indebitarsi. Tuttavia Draghi non spiega come incentivare i privati a partecipare lasciando come unica realistica soluzione massicci incentivi pubblici.
Insomma, Draghi punta sul debito comune, come ad esempio il Next Generation European Union, ma questo è già garantito dagli Stati membri, non dall’Unione Europea stessa, che non ha risorse proprie. Voglio chiarire a tutti che i soldi europei non esistono.
Io non so più come dirvelo: l’Europa non può stampare denaro, non è la Banca Centrale Europea. Quindi i soldi europei sono soldi nostri. O vengono dalle nostre tasche, o vengono dalle garanzie statali, che poi ovviamente si basano sulle tasche dei cittadini.
Quindi smettetela di credere alle fandonie che vi raccontano dei famosi contributi a fondo perduto europei.
Inoltre, con l’Unione Europea già gravata da un debito comune di 552 miliardi di euro, ci si chiede come affrontare i rimborsi dal 2028 senza emettere nuovi titoli. Quindi la Commissione non potrà emettere del debito e fare affidamento sui rientri o maggiori contributi nazionali, rischiando un impatto devastante sui bilanci. Nel frattempo la Germania si oppone all’idea di emettere dei nuovi titoli per rimborsare quelli in scadenza. Insomma, i famosi investimenti proposti da Draghi, chi li pagherà? La risposta è semplice, il debito comune.
Ma chi lo comprerà? Forse la Banca Centrale Europea? Ma non può farlo, perché i trattati europei sono chiari sotto questo profilo.
Oppure, e questa è la verità, Draghi pensa delle nuove tasse o a espropriare il risparmio privato. Quindi con la visione di Draghi non si tratta soltanto di trovare i fondi, ma soprattutto capire chi dovrà sopportare il peso. Io penso che il peso dovrà essere sopportato sempre da chi lo ha sopportato in passato. Sono le famiglie, sono i cittadini. Per cui smettetela di credere alle favole di quelli che vi dicono “la mamma europea ci darà i soldi”. No, i soldi li darete voi.
Malvezzi Quotidiani – L’economia umanistica spiegata bene con Valerio Malvezzi