La Roma è nel caos dopo una serie di eventi tumultuosi che hanno sconvolto la società nelle ultime settimane. L’esonero di Daniele De Rossi da allenatore è stato il primo segnale di una crisi profonda. I Friedkin, proprietari del club, hanno giustificato la decisione con la necessità di prendere decisioni difficili per il bene della squadra, pur riconoscendo il profondo rispetto per De Rossi, il cui legame con i giocatori era forte e ben visibile. Al suo posto è subentrato Ivan Juric, che ha subito il compito di risollevare una squadra in difficoltà e divisa tra la delusione e la rabbia dei tifosi, che hanno apertamente contestato l’esonero di De Rossi.
A complicare ulteriormente la situazione, l’amministratore delegato Lina Souloukou ha rassegnato le sue dimissioni, aggiungendo un ulteriore livello di incertezza alla gestione del club. Souloukou era finita nel mirino delle critiche per la gestione della crisi post-esonero, tanto da essere sottoposta a “misure di tutela” per via delle tensioni con i tifosi. Il club, nel suo comunicato, ha ringraziato Souloukou per il suo impegno in un momento particolarmente critico, senza però fare alcun cenno alle tensioni che l’hanno coinvolta. Ora la Roma si trova a dover affrontare un vuoto di potere significativo, con il solo direttore sportivo Florent Ghisolfi e il CFO Maurizio Lombardo ancora in carica, mentre la ricerca di un nuovo CEO è già iniziata e le voci danno in pole l’avv. Lorenzo Vitali.
Secondo Stefano Carina, si aggiungerebbero dei dettagli che non tutti conoscevano: “Si sapeva che c’erano delle incomprensioni e attriti tra l’ex amministratore delegato e l’allenatore della Roma. Ne abbiamo parlato per tutta l’estate, ma ci accusavano di dire bugie, affermando che non fosse vero e che tutti andassero d’accordo come in uno scenario idilliaco. La sconfitta contro l’Empoli è stato il primo campanello d’allarme per il campionato, ma le incomprensioni erano nate già da prima.
Ripensandoci ora, emergono vari dettagli significativi. Normalmente, in occasione degli acquisti della Roma, Lina Souloukou era sempre presente per stringere la mano al nuovo arrivato. Tuttavia, quando fu ingaggiato De Rossi, Souloukou non c’era. Questi piccoli dettagli, che all’epoca sembravano trascurabili, ora stanno venendo alla luce. Abbiamo riportato sul Messaggero che, dopo la partita Genoa-Roma, si tenne una riunione senza convocare i giocatori più influenti dello spogliatoio. Questi ultimi, una volta venuti a conoscenza della situazione, si sono fatti avanti per chiedere spiegazioni. Chi era stato convocato aveva confermato la propria fiducia a De Rossi, ma all’amministratore delegato furono riportate ai Friedkin informazioni diverse, creando così un cortocircuito nella comunicazione.
Il comunicato della proprietà americana può essere interpretato in vari modi, ma è evidente che non potevano ammettere pubblicamente di essersi pentiti dell’esonero di De Rossi”.