Differenze nel cervello tra progressisti e conservatori? Uno studio pubblicato su iScience le ha volute analizzare.
Lo riportano varie testate, tra cui La Repubblica: “Questione di amigdala: uno studio rivela la differenza tra i cervelli di progressisti e conservatori”. Si è studiata la differenza tra soggetti di diverse opinioni politiche nell’amigdala, responsabile della percezione del rischio, e nella corteccia cingolata anteriore, protagonista nel rilevamento degli errori, nel controllo degli impulsi e nella regolazione emotiva.
Risultati? Pare esserci un’associazione, seppur minima, tra conservatorismo e materia grigia nell’amigdala, mentre non è stato riscontrato lo stesso con la corteccia cingolata anteriore. Così riporta anche l’Ansa.
Lo studio in questione non dichiara apertamente nessuna superiorità o inferiorità delle due ideologie politiche. Suggerisce che tali differenze possano influenzare comportamenti e reazioni emotive. Poi mette le mani avanti: “Sebbene osserviamo differenze neurobiologiche nella materia grigia, è fondamentale affrontare questi risultati con cautela, per evitare di alimentare idee sbagliate e stereotipi, che possono inavvertitamente alimentare la polarizzazione sociale e minare la partecipazione democratica e i valori egualitari”.
Una premessa atta a evitare fraintendimenti davanti, ad esempio, a un eventuale titolo poco prudente.
La condizione per evitare questo è però un contesto sociologico che tende a privilegiare la cautela e l’approfondimento al frenetico scontro fazioso al quale invece assistiamo troppo spesso, soprattutto nei social. Che la notizia contenga il germe del male che si vuole evitare?
L’analisi in diretta a Un Giorno Speciale.
Home Video