Leggo che in un noto liceo di Trieste è stato introdotto il bagno unisex, e che ne è scaturita una vivace polemica cittadina che non riguarda soltanto il liceo in questione. Dunque possiamo dire senza tema di smentita che procede speditamente il programma di deregolamentazione integrale dell’immaginario. Completamento del nuovo ordine mondiale nella sfera dei costumi, il nuovo ordine erotico prevede che non esistano uomini e donne, ma solo consumatori unisex, votati al plus valore economico e al plus godimento erotico.
Il cosiddetto “woke” non è altro se non il neoliberismo applicato alla sfera dei costumi, non dobbiamo mai dimenticarlo. Combattere contro il woke significa allora combattere anzitutto contro la causa che lo produce, vale a dire il capitalismo totale e totalitario. Come ho provato a mostrare nel mio studio “Difendere chi siamo, le ragioni dell’identità“, la decostruzione preordinata di ogni identità figura oggi come uno dei capisaldi del turbocapitalismo sans frontières. L’individuo sradicato e senza identità figura come lo schiavo ideale, infinitamente manipolabile dall’ordine della produzione e del consumo.
Naturalmente gli araldi della propaganda arcobalenica chiamano orwellianamente “integrazione” e “inclusività” i processi di sradicamento delle identità dei popoli, degli individui e delle nazioni. Celebrano come progressista la de-emancipazione che stanno con successo realizzando su tutto il fronte. Oltretutto abbiamo qui a che fare con uno straordinario strumento di distrazione di massa, buono a defocalizzare lo sguardo rispetto alle contraddizioni economiche sempre più lampanti nell’ordine di quella globalizzazione che ci dicono essere il cuore della democrazia ma che stiamo scoprendo invece procedere in una direzione diametralmente opposta rispetto alla democrazia e ai diritti.
Non sfugga peraltro che la scuola italiana, in generale, versa in pessime condizioni, grazie alle sempre rinnovantesi ristrutturazioni neoliberali che ci sono succedute senza tregua negli ultimi lustri. Molto spesso le scuole cadono a pezzi e sempre più i docenti sono sottopagati. Ma la priorità, a quanto pare, sono i bagni unisex.
Il nuovo ordine erotico, dunque, continua a inanellare successi uno dietro l’altro. Intanto perché, come già ricordato, defocalizza lo sguardo rispetto alla questione socio-economica, che nemmeno viene più menzionata nel quadro delle battaglie arcobaleniche, che sono peraltro del tutto disancorate rispetto alla lotta sociale, economica e politica.
In secondo luogo poi non dobbiamo dimenticare che dette battaglie arcobaleniche sono non solo ininfluenti rispetto alla lotta di classe, ma anzi funzionali all’affermarsi di un capitalismo totale e totalitario per cui tutto deve essere mercificato. Non dimentichiamo a questo riguardo che le battaglie per abbattere ogni figura dell’autorità e della legge, per deregolamentare integralmente l’immaginario, sono le battaglie che permettono al neoliberismo di infiltrarsi in ogni spazio del reale e del simbolico.
Ecco perché la vicenda di Trieste non ci sorprende più di tanto e anzi ci pare perfettamente in linea con l’andamento generale della globalizzazione turbocapitalistica. Possiamo dirlo davvero senza ambagi: vi sarebbe da ridere se solo non vi fosse da piangere.
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