ADHD: gli equivoci consapevoli tra disturbo reale e vivacità | Documentari Rai [Parte conclusiva]
Ricordiamo che nel 2005 la Rai mandava in onda un’inchiesta a cura di Silvestro Montanaro intitolata “Inventori di malattie”. Questo documentario, ha affrontato un tema delicato e controverso: il #diseasemongering, ovvero la creazione o amplificazione di malattie per fini commerciali. L’inchiesta si concentra sul legame tra l’industria farmaceutica e il modo in cui vengono percepite e trattate alcune malattie.
[Qui per la prima parte – Il documentario sparito dagli archivi RAI sugli “inventori di malattie”
Qui per la seconda parte – Malattie mentali e lucro: il limite che non deve essere superato
Qui per la terza parte – Scandalo Glaxo Smith Kline, la timidezza che diventa ansia sociale]
A conclusione dell’inchiesta è stato portato all’attenzione del pubblico uno dei più ‘famosi’ disturbi del nuovo millennio: l’ADHD ossia il disturbo da deficit di attenzione/iperattività. Questo colpisce perlopiù i bambini, rendendoli distratti e incapaci di mantenere autocontrollo rispetto ai coetanei. Il fatto è che tale disturbo, come del resto anche i precedenti citati, esiste realmente ma ne è stata alimentata una vera e propria epidemia, equivocando consapevolmente la vivacità con il disturbo.
Il risultato? In tutto il mondo si sono moltiplicati casi, il mercato farmaceutico è esploso.
“Le aziende farmaceutiche sono le business per fare utili, sanno che esiste un modello di business e focalizzano la loro attenzione sullo sviluppo di farmaci affinché vengano acquistati. Cercano dunque di creare una domanda attraverso la creazione di disturbi di ansia di vario tipo, che siano malattie reali o immaginarie”. Così cita il Premio Nobel per l’economia Joseph Eugene Stiglitz quando gli viene chiesto come sia possibile che, anche in ambito salutare, se c’è un prodotto da vendere e un mercato vastissimo come quello della gente sana sia sufficiente inventare un bisogno, creare una domanda?
Non manca l’intervento della giornalista Melody Peterson che nel suo libro ‘Our Daily Meds’ diffonde alcuni studi fatti attorno al marketing del farmaco e allo stesso tentativo di allargare il mercato di riferimento: “Il problema non è che questi farmaci non aiutino la minoranza di bambini con problemi, anzi lo fanno ma il marketing va troppo oltre” creando perciò un danno di non poco conto. Il Ritalin (farmaco BlockBuster) ha aumentato vendite dell’800% negli ultimi 15 anni e altri simili lo hanno seguito.
“L’arma più efficiente che abbiamo è la trasparenza, chiedo soprattutto ai genitori di esigere informazioni scritte iniziando dalla vaccinazione pediatrica”, Renate Holzeisen e Fabio Duranti lanciano un appello anche in riferimento ai futuri test sul fronte SarsCov2 ricordando come una delle strategie usate per vendere la malattia sia quella della pubblicità diretta al consumatore.