Quella di Andrea Mandorlini è una carriera che non ha bisogno di presentazioni. Da calciatore ha avuto diverse esperienze in Serie A, la più longeva con l’Inter. Ben 180 presenze collezionate tra le file dei neroazzurri, con lo storico scudetto 1988-1989 conquistato. Diventato allenatore dopo il suo addio al calcio giocato, ha guidato per anni diverse compagini del campionato nostrano ed estere. Tra i successi più memorabili spiccano una storica promozione in Serie A con il Verona nel 2013 e la serie di conquiste in Romania, tra cui due campionati e una Coppa di Romania. Ai microfoni di Radio Radio Mattino Sport e News, il tecnico ravennate ha parlato dei ritmi del calcio moderno, della nuova Nazionale di Spalletti, di Thiago Motta, Marco Baroni e tanto altro.
Si gioca troppo? I ritmi del calcio moderno sono troppo elevati?
“Forse si sta esagerando ma giocare è bello. Sicuramente si è più professionisti adesso, i giocatori vogliono giocare sempre e con questo numero di partite si fa fatica. Ma le rose sono capienti, con tanti giocatori, si può benissimo ovviare a tutte queste gare. Il fatto è che a certi livelli, certi giocatori sono imprescindibili. Noi allenatori dovremmo sfruttare di più le risorse della squadra, preservando i calciatori”.
Cosa pensa delle polemiche che gravitano intorno ai calci di rigore concessi e non fino ad ora?
“Su alcuni rigori concessi avrei qualcosa da ridire, si sta un po’ esagerando. Se ne danno troppi, alcune decisioni sono assurde e questo influenza lo spettacolo”.
Chi tra gli allenatori delle big la sta sorprendendo?
“Conte è un allenatore di primo livello, Thiago Motta è una novità in una squadra che deve riprendersi, Inzaghi sta facendo benissimo. Gli allenamenti sono migliorati, il nostro campionato non è tra i più belli, ma tra i più difficili”.
Su Baroni, la suggestione Balotelli-Toro e sulla Nazionale
“Baroni sta facendo un buonissimo lavoro. Con tanti cambiamenti, non eravamo sicuri del rendimento di alcuni giocatori. La Lazio è una squadra serena, con identità di gioco. È una delle migliori offerte di calcio del nostro campionato. Balotelli? È un giocatore di grande qualità, non so se però è adatto al Torino. La Nazionale? Le prime uscite dopo l’Europeo sono state esaltanti, la qualità dell’allenatore c’è.
Bisogna lasciarlo lavorare, in Italia non abbiamo pazienza”.
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