Un duro sfogo arriva nei confronti dell’Ordine dei medici.
Negli ultimi giorni sono terminate le elezioni per il rinnovo degli organi collegiali dei prossimi quattro anni. Proprio in questo contesto una lettera di un medico di famiglia in pensione denuncia alcuni comportamenti ritenuti “repressivi”.
La lettera del dott. Cesare Atticciati
“E’ difficile – si legge – scrivere rivolgendosi a persone con cui si sono trascorse insieme mille esperienze e con le quali rimane un senso di amicizia. Come molti di voi, sono stato Medico di Medicina Generale a Siena fino alla pensione, dal giugno 2024, ed ho vissuto come voi l’intenso e difficile periodo del Covid. Abbiamo ricevuto recentemente la notizia che a fine settembre ci saranno le votazioni per il rinnovo del Consiglio e della carica di Presidente dell’Ordine dei Medici di Siena. Da un esortante comunicato del Sindacato FIMMG, che invita gli iscritti a partecipare alle elezioni, si legge che ci sarà una: ”conferma pressoché completa degli attuali rappresentanti”.
Col cuore in mano mi rivolgo a voi per alcune riflessioni sintetiche, ma fondamentali, circa l’operato di Codesto Ordine nel periodo Covid, per chiedervi di rivalutare seriamente l’opportunità di ricandidarvi per il quadriennio 2025-2028.
Durante il vostro mandato, almeno queste fondamentali funzioni ordinistiche sono state disattese:
– promuovere e favorire le iniziative intese a facilitare il progresso culturale degli iscritti;
– promuovere iniziative per la Prevenzione delle malattie e la Promozione della Salute Pubblica.
Queste permettono di avere una ricaduta positiva sulla consapevolezza della popolazione verso le scelte da operare per una corretta gestione del proprio stato di salute.
Durante il Covid ci sarebbe stato bisogno di intervenire culturalmente sull’operato dei medici per evitare che la nostra categoria fosse completamente consegnata nelle mani dell’industria farmaceutica. E di conseguenza avremmo portato i giovani e la popolazione ad una scelta consapevole circa il vaccino e le terapie per il Covid.
– Si sapeva che il vaccino Covid non poteva interrompere la trasmissione della malattia;
– Sapevamo che la protezione avrebbe avuto una scarsa durata;
– Si sapeva che i giovani non avrebbero avuto bisogno del vaccino, sviluppando sintomi lievi una volta ammalati. Mentre erano (sono) molto suscettibili alla Mio-Pericardite postvaccino (che non è mai lieve);
– Si sapeva che sui vaccini non erano state fatte le prove di genotossicità e oncogenicità; silenzio anche su questo;
– Sapevamo dall’inizio che non sarebbe stato possibile ottenere l’effetto gregge, con questi virus che mutano velocemente. Eppure lo si è lasciato credere ai medici, ingannandoli e, di conseguenza, ingannando i nostri giovani e la gente. ”Se ti vaccini proteggi anche i fragili e i tuoi nonni!”.
– Codesto Ordine, non si è pronunciato nemmeno su innumerevoli altri importanti temi. Come gli effetti avversi dei vaccini Covid, i tamponi Covid, Tachipirina e vigile attesa… Ma mi fermo qui. Non mi interessa se per viltà, per ignoranza o altro.
Col vostro silenzio avete fatto sì che i giovani e la gente non avessero le informazioni adeguate per una scelta consapevole riguardo alle terapie del Covid e al vaccinarsi o meno. E ciò è gravissimo.
Da parte vostra c’è stata una aderenza alle regole dettate dall’alto povera di discernimento scientifico e povera di sentimento e empatia. La nostra categoria dovrebbe essere pervasa di umanità.
Avete ampiamente dimostrato di non saper interpretare il presente, come fate a pretendere che possiamo consegnarvi anche il nostro futuro? Per l’amore per i miei figli, per i giovani e per la gente tutta, e per l’amore per la nostra professione vi chiedo di fare un passo indietro. E di rivalutare la vostra candidatura alle prossime elezioni ordinistiche“.
La Carta di Siena
Lo sfogo indirizzato ai vertici è stato poi il primo mattone della “Carta di Siena“, un appello sulle responsabilità della categoria in merito a Covid e vaccinazioni. La spiega in diretta l’autore della lettera il dott. Cesare Atticciati intervistato da Francesco Borgonovo, vicedirettore de La Verità.
“E’ stata un’idea del dottor Daniele Giovanardi ed è una continuazione della medicina ippocratica. Abbiamo visto che gli Ordini dei medici hanno tralasciato i principi di perizia, prudenza, diligenza, indipendenza e responsabilità. Hanno diretto durante il Covid l’operato dei medici e se uno usciva da determinati binari veniva richiamato se non punito. La Carta di Siena vuole continuare una medicina fatta di comprensione, fatta anche di umanità“.