Non tutti forse sanno che la Cina e i Paesi del Sud globale hanno creato un gruppo internazionale con uno scopo molto preciso: porre fine il prima possibile alla guerra in Ucraina per il tramite di una piattaforma alternativa al cosiddetto “piano di vittoria” di Zelensky.
Come sapete, il guitto di Kiev, l’attore Nato, il prodotto in vitro di Washington se non di Hollywood, ha presentato nei giorni scorsi all’arcobalenico e vegliardo Joe Biden, presidente uscente della civiltà del dollaro, un piano di vittoria infallibile contro la Russia di Putin. Ordunque, non desta alcun stupore che il progetto di pace formulato dalla Cina sia stato unanimemente ignorato dalla cosiddetta Comunità Internazionale, un altro nome ipocrita con cui l’Occidente, anzi l’Uccidente libero-atlantista, appella e celebra se stesso.
D’altro canto, tutti i molteplici progetti di pace proposti in questi due anni dalla Cina sono stati bellamente ignorati da Washington e dall’Europa, che evidentemente hanno tutto l’interesse a fare sì che la guerra in Ucraina continui senza tregua.
Anche perché questa, come non ci stanchiamo di ripetere ad nauseam, non è la guerra della Russia contro l’Ucraina, come sempre vanno ripetendo gli alfieri dell’ordine liberal progressista e americano-centrico. Questa è, invece, la guerra della NATO e dell’Uccidente contro la Russia di Putin, rea di non piegarsi al nuovo ordine mondiale a stelle e strisce e anzi di far nascere un possibile mondo multipolare o poliarchico che dir si voglia, cioè sottratto al dominio monopolare della civiltà del dollaro.
Il nuovo gruppo per le iniziative di pace si chiama “Amici della Pace“.
Lo ha dichiarato recentemente il ministro degli esteri cinese, Wang Yi, in un incontro con il consigliere del presidente del Brasile, Celso Amorim, a margine dell’Assemblea Generale delle Nazioni Unite. Insomma, possiamo ben dire senza tema di smentita che la situazione è tragica senza tuttavia riuscire a essere seria. La Cina seguita indefessamente a proporre con zelo soluzioni di pace e l’Uccidente a stelle e strisce tira dritto come un treno per portare avanti sempre e comunque la guerra.
Insomma, l’Occidente, alle armi della ragione preferisce le ragioni delle armi.
Dev’essere sottolineato che, tra i paesi europei, il solo che abbia scelto di sedersi al tavolo con la Cina in questo nobile progetto per la pace sia stata la tanto vituperata Ungheria di Orban. Quell’Ungheria che il discorso unico politicamente e geopoliticamente corretto continua a condannare come retrograda e violenta, e che forse a ben vedere, almeno in questo caso, sia rivelata il solo Paese civile d’Europa.
Come non mi stanco di ripetere, la Cina di Xi Jinping risulta oggi sullo scacchiere internazionale, contraddistinto da conflitti sempre nuovi, il Paese più saggio e più lungimirante, l’unico che oltretutto si stia realmente impegnando per porre fine ai conflitti che stanno insanguinando il pianeta e che in massima parte rinviano a Washington e alla sua libido dominandi.
Ecco perché la situazione è particolarmente esplosiva e oltretutto la Cina di Xi Jinping sa bene che nel mirino di Washington vi è anche lei, anzi soprattutto lei. Non è difficile immaginare che nei prossimi anni vedremo la civiltà del dollaro ingaggiare uno scontro anche con la Cina, magari usando Taiwan contro la Cina come è stata utilizzata l’Ucraina del guitto Zelensky contro la Russia.
RadioAttività – Lampi del pensiero quotidiano con Diego Fusaro
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