Elly Schlein propone una patrimoniale, ed ecco che il ceto medio viene definitivamente distrutto

Come già molteplici volte ho evidenziato, ritengo sotto ogni profilo deprecabile il governo della destra bluette neoliberale e atlantista di Giorgia Meloni, un governo cadavericamente piegato ai diktat di Washington e di Bruxelles, ma poi anche sempre più subalterno alla potenza della finanza globale. Basti ricordare che nei giorni scorsi Giorgia Meloni si è incontrata direttamente con BlackRock, il più grande colosso di investimenti finanziari al mondo.

Però ritengo ugualmente che detto governo deprecabile possa dormire sonni davvero tranquilli, fintanto che all’opposizione vi saranno Elly Schlein e l’armata brancaleone della sinistra ‘Sharkobaleno’, nemica di Marx, di Gramsci e delle classi lavoratrici, e al tempo stesso guardia fucsia della globalizzazione turbocapitalistica per ceti ambienti.
Ebbene, l’ultima surreale sortita della vestale del neoliberismo in tinta arcobaleno Elly Schlein conferma ampiamente il mio quadro ermeneutico. Elly Schlein ha avuto la geniale (si fa per dire) idea di proporre una bella patrimoniale per distruggere definitivamente il già periclitante e suppliziato ceto medio italiano.

Come dovrebbe essere ormai ampiamente noto, la patrimoniale, così come viene concepita dalle sinistre arcobaleno, in sinergia con il blocco oligarchico neoliberale, non va mai a colpire il sistema bancario, gli apolidi della finanza, i banksters e i colossi multinazionali del Big Tech e del grande capitale Sound Frontier. Al contrario, la patrimoniale pensata dalla New Left di completamento del dominio capitalistico transnazionale è pensata ad hoc per colpire sempre e solo i ceti medi, portando via loro quel poco di cui ancora dispongono. Secondo il puntuale programma di Davos, che corrisponde al ‘tableau des bordes’, le classi dominanti no border, ebbene nel 2030 non avremo più niente e saremo anche felici.

Paradigma insuperabile della resilienza, propria di chi subisce soltanto e accetta con ebete euforia i continui assalti da parte della classe dominante. Mai una volta, naturalmente, che la sinistra padronale proponga una bella tassazione per il sistema bancario e per quei gruppi multinazionali e senza frontiere che ad oggi pagano il 3% di tasse, figurando de facto come evasori fiscali a norma di legge. Non viene davvero di che stupirsi se, come abbiamo mostrato nel nostro libro Sinistrash, la New Left dell’arcobaleno vada sempre e solo a colpire congiuntamente i lavoratori e i ceti medi, ossia i dannati della globalizzazione infelice, per dirla con Jack London, il popolo degli abissi schiacciato dal tallone d’acciaio.

È questo l’indecente programma delle classi capitalistiche transnazionali e della loro guerra di classe dall’alto. guerra di classe che è condotta come un vero e proprio cannoneggiamento perpetuo ai danni delle classi che vivono del proprio lavoro. Alla luce di quanto detto, si spiega chiaramente perché Giorgia Meloni, nonostante tutte le malefatte che il suo governo continua con zelo a fare in ogni ambito, seguiti a godere di un certo consenso.

Tale consenso è dovuto soprattutto al fatto che, dall’altra parte, abbiamo l’armata brancaleone di Elly Schlein e delle sinistre padronali degne della business class. Questo e non altro, a mio giudizio, è il successo altrimenti inspiegabile di Giorgia Meloni, il cui governo, lo ripeto da tempo, non è altro se non la continuazione peggiorativa del precedente governo dell’euroinomane di Bruxelles, l’austerico e unto dai mercati Mario Draghi.

Radioattività – Lampo del pensiero quotidiano con Diego Fusaro