Juventus Lazio è finita tra veleni e polemiche. Prima era un pugno, diventato gomitata, diventato condotta violenta e mutato in atteggiamento antisportivo. Almeno secondo chi era al Var, come ha confermato il designatore arbitrale Rocchi sul discusso contatto tra Douglas Luiz e Patric: “Non è fortuito e non ci piacciono certi comportamenti, se fosse stato espulso nessuno avrebbe detto niente per questo. Qualche settimana fa era successa una cosa del genere in Juventus-Empoli, avevamo seguito la decisione del campo: capisco la velocità della decisione, perché il VAR non punisce il gesto di per sé ma va sull’entità del colpo. Posso capirlo, ma è un comportamento che a noi non piace e ribadisco alle società di far presente ai giocatori che certi comportamenti non c’entrano nulla. Non è un colpo così forte, altrimenti parlerei di errore: però è comunque un gesto che non ci piace. Manca sicuramente un giallo, non mi sarei scandalizzato se ci fosse stato un cartellino rosso. Il non intervento VAR dipende dal fatto che si dovesse trovare qualcosa di ancora più importante: è l’unica valutazione che hanno fatto”.
Risposte che non hanno dissipato certe perplessità, come quella sulla decisione stessa di sminuire l’episodio da parte di chi era al Var alla luce delle immagini: “Se insinuate che ci sia qualcuno che seleziona le immagini per andare contro la Lazio siete fuori strada: non è così“, tuona Franco Ordine, “Vi risulta che mancasse qualche immagine di quel contatto che abbiamo visto e rivisto da ogni angolazione?“.
“Posso sapere una cosa?”, risponde Luigi Salomone, “Siccome il Var Di Paolo è lo stesso di Lazio Milan di cinque mesi fa, dove lui non interviene sull’espulsione di Guendouzi perché conferma la condotta violenta, poi viene smentito dal giudice sportivo. Qual è il parametro di Di Paolo?“.
Ascoltate lo scontro a Radio Radio lo Sport | 21 ottobre 2024