La mostra futurista alla GNAM di Roma, inaugurata nell’autunno 2024, è finita al centro delle polemiche principalmente per questioni legate alla percezione della sua organizzazione e alla selezione dei suoi curatori. Report, programma investigativo televisivo, ha sollevato dubbi sull’influenza di personalità come Federico Palmaroli, famoso per le vignette satiriche di “Osho”. Le critiche ruotano attorno alla presunta ideologizzazione dell’evento e all’impressione che fosse stato affidato a figure esterne alla curatela museale tradizionale.
Palmaroli ha risposto chiarendo di non essere il curatore, bensì un membro del comitato scientifico con un ruolo limitato all’organizzazione di alcuni eventi collaterali. Egli sostiene che la polemica sia nata da pregiudizi ideologici verso il Futurismo stesso, un movimento avanguardistico con tendenze nazionaliste, e che critiche di questo tipo rischino di distorcere il valore artistico e culturale della mostra. Pur confermando il contributo dinamico di “talk” e incontri su temi interdisciplinari come moda e cucina, Palmaroli ha evidenziato che il progetto è stato pensato per rendere accessibile e apprezzabile la versatilità del Futurismo a un ampio pubblico.
Palmaroli ha chiarito ulteriormente la sua posizione ai microfoni di Stefano Molinari a Lavori In Corso: “Non sono un tecnico della materia e questo non era difficile da capire, ma la maneggio molto bene. Chi ha pensato fossi il curatore è completamente andato fuori strada, mi è stato chiesto di organizzare talk e approfondimenti sulla materia per arricchire la mostra, ma questo, purtroppo, la gente ignorante non lo capisce. Pensano che per futurismo si intenda soltanto la corrente artistica, non sanno che esiste la cucina futurista, la moda futurista. Non sono io a parlare durante i talk ma invito dei relatori, la mia è una funzione puramente organizzativa, nient’altro“.
Ascolta il commento integrale qui | Lavori In Corso 29 Ottobre