Ci siamo: tempo forse 24 ore e il mondo saprà chi siederà alla Casa Bianca.
I media statunitensi parlano di “elezioni storiche”, poiché grandissime saranno le conseguenze, soprattutto in politica estera, se verrà eletto uno o l’altro candidato alla presidenza. Così come grandi sono gli endorsement. Non parliamo dei VIP di Hollywood, ma dei grandi finanziatori: una grossa differenza a livello di influenza. Soprattutto perché da una parte in particolare il supporto va ben oltre l’endorsement social. A fare la politica e la campagna elettorale del candidato presidente sono soprattutto i soldi, i finanziamenti delle grandi compagnie: big tech e non solo. Dalla parte di Donald Trump c’è Elon Musk, dalla parte di Kamala Harris, Bill Gates.
Ma vediamo in numeri quanto hanno investito le compagnie USA nelle rispettive campagne elettorali.
(Fonte: Quiver Quantitative)
Il divario di investimenti sembra evidente.
Alberto Contri non è sicuro che sarà abbastanza per i dem.
“Oggi c’è una valanga di industriali, membri della Silicon Valley, che erano naturalmente a sinistra, che hanno capito che il giro del fumo sta cambiando e si stanno spostando clamorosamente verso Trump, così come anche i due grandi giornali. Il Wall Street Journal e il Washington Post, che erano sempre stati sostenitori aperti dei democratici, hanno deciso improvvisamente di non sostenere più con editoriali nessun candidato. E questo ha suscitato uno scandalo enorme in tutti gli altri media, dimostrando che gli altri media sono tutti schierati”.
L’intervento integrale a Un Giorno Speciale.