Ursula ufficialmente rieletta: battaglia finita? “Niente affatto” ▷ L’intervista a Sergio Berlato

Dal 1° di dicembre si è insediata la nuova Commissione von der Leyen, la seconda consecutiva.
Iniziano i lavori dopo che il Parlamento europeo ha approvato il collegio dei commissari.
Spuntano tra gli altri nomi come quello di Kaja Kallas, Valdis Dombrovskis, Teresa Ribera.
C’è anche Raffaele Fitto nella veste di vicepresidente esecutivo della Commissione europea. La direzione su alcuni temi sembra rimanere immutata. La Commissione von der Leyen promette di continuare a perseguire gli obiettivi green dell’Agenda 2030 e della difesa dell’Ucraina, con conseguente finanziamento massiccio per armi, non trascurando l’idea di mandare sul fronte di guerra anche soldati europei.

Ursula von der Leyen è stata rieletta con solo 10 voti in più della soglia necessaria per la maggioranza (370 voti su 360).
Nessuna commissione aveva cominciato con meno voti. Tra chi non ha votato c’è anche l’On. Sergio Berlato, di FdI.
Il suo commento in diretta.

Ho sempre detto che non avrei mai votato a favore della riconferma della von der Leyen.
Abbiamo perso quella battaglia perché la von der Leyen è riuscita a farsi eleggere alla Presidenza della Commissione con i voti dei popolari, dei socialisti, dei liberali e dei verdi e quindi è quella una partita che abbiamo perso. Diversa cosa è l’altra partita che abbiamo combattuto invece il 27 di novembre scorso, quando oramai la von der Leyen era già stata eletta presidente di questa commissione: abbiamo votato per un altro capitolo, cioè i commissari. Il nostro obiettivo politico era quello di spostare il baricentro delle istituzioni comunitarie, quindi sia il Parlamento che la Commissione Europea, più lontano rispetto alla posizione assurda che è stata assunta dalla passata Commissione, sia sulla questione del Green Deal, la questione della gestione folle e criminale della pandemia Covid-19
“.

Per Berlato la differenza sostanziale è che “Molti dei commissari designati dai governi degli Stati membri sono commissari che provengono dall’indicazione di un governo di centrodestra. Quindi noi, a differenza della passata legislatura, ci ritroviamo adesso una serie di commissari che ci aiuteranno a spostare verso destra il baricentro delle istituzioni comunitarie“.