Si è svolta a Piazza del Popolo la manifestazione per l’Europa organizzata da Michele Serra, un evento che ha visto la partecipazione di scrittori, artisti e intellettuali uniti dall’intento di difendere i valori europei. Tuttavia, secondo Daniele Capezzone, l’iniziativa si è rivelata più un’occasione di autocelebrazione che un vero momento di confronto costruttivo. “Si sono visti, si sono radunati, hanno chiacchierato per tre ore e mezzo, non erano d’accordo su niente, sono tornati a casa, e tu mi dici che hanno concluso?” ha commentato in modo critico, sottolineando la mancanza di una direzione concreta nell’evento.
“Elegantissimi, chicchissimi, chicchissimi. Era un desfile, la collezione” – ha continuato Capezzone ai microfoni di CapezZoom – “Lì c’era tutto, tutto, tutto, tranne che popolo e persone comuni” evidenziando come la manifestazione abbia finito per parlare a sé stessa più che agli italiani.
Quanto a politica internazionale, mentre in piazza si svolge la tanto discussa manifestazione, c’è chi lavora per la pace, e non si tratta sicuramente dell’Unione Europea: “Trump sarà cattivo, sarà un figlio de mignotta, sarà arancione, sarà con la cravatta sbagliata… ma ci sta portando più vicini alla pace di chiunque altro. A questo punto mi chiedo, ci si impegna nella politica per sbrodolarsi, per lodarsi, per imbrodarsi, per parlarsi addosso, per dire come siamo bravi noi, oppure per risolvere i problemi?”.
Ascolta QUI l’editoriale integrale di Daniele Capezzone ai microfoni di CapezZoom | 17 Marzo