“Meno 2 dalla Champions? È a +4 dal nono posto”. E’ la natura di questa classifica borderline, ma anche la fotografia in termini di punti del momento Lazio. Bologna è una parentesi nera da chiudere in fretta, ma ciò che ha portato all’epilogo dei 5 gol va capito.
Le rotazioni non ci sono, ma l’organico resta quello che è, sballottato dagli eccessivi entusiasmi di inizio stagione e dal disfattismo attuale. E nel banco degli imputati ci finisce anche Baroni: “Il problema sono state le 7 partite in 22 giorni, in queste 7 partite la Lazio ha vinto solo 2 volte al 98esimo, in situazioni anche particolari. Oggettivamente la squadra è arriva a questo momento cotta, tra giocatori che si sono fatti male e altri che non c’erano”, commenta Luigi Salomone, “mi sembra che la gestione abbia mostrato il fatto che probabilmente Baroni è un ottimo allenatore ma si è trovato di fronte a una situazione per lui sconosciuta, e secondo me la gestione di questo periodo, se fino a gennaio era stata perfetta, in queste partite ravvicinate invece non lo è stata”.
“Cioè noi stiamo riducendo il problema della Lazio, come tutti gli anni, al problema tecnico e tattico”, ribatte Alessandro Vocalelli.
“La Lazio ha 51 punti e mancano 9 giornate, con questa media arriverà a 61-62 punti. Qualcuno può ragionevolmente pensare che con Ancelotti e con Guardiola in panchina la Lazio ne avrebbe fatti di più? Noi continuiamo ogni volta a parlare dell’allenatore perché non ci fa comodo parlare di altro”.
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