La lettera di Pallotta, cento anni fa

Ma voi ve la ricordate la lettera di Pallotta? Dal tono della domanda, sembra passato un secolo. Beh, è un po’ come se lo fosse. Però a questo punto bisogna fare un passetto indietro e tornare a quello che abbiamo letto in quelle righe: qualcuno, anzi più di qualcuno a onor del vero, ci ha visto una sana autocritica, un tono sincero e, soprattutto, il fermo proposito di rilanciare la Roma. Di cominciare a rilanciarla dall’istante seguente a quello in cui ha messo il punto finale alla lettera. 
Anche una parte della tifoseria più critica e dissenziente dopo averla letta ha vacillato rispetto al proprio oltranzismo polemico.

Quindi la lettera aveva colto nel segno, come era nelle intenzioni di Pallotta. Aveva guadagnato un’apertura di credito, temporanea e fragile, ma l’aveva guadagnata. 
Chi l’aveva concessa, si aspettava dal giorno seguente alla lettera una serie di mosse, da parte della Roma, che confermassero le intenzioni manifestate in quelle righe. Perché parliamo al passato, anzi all’imperfetto, che dà ancora di più un’impressione di vaghezza? 
Perché dopo la lettera abbiamo visto solo giornate di caos comunicativo, vissuto una progressiva defalcazione di nomi di allenatori. Attenzione: non profili di top manager della panchina, Conte a parte, ma professionisti di medio livello che in altre epoche avrebbero fatto sentire i tifosi come vittime di “Scherzi a parte”.

Gasperini, Gattuso, Fonseca, Giampaolo… qualcuno ha anche citato un fantomatico Mourinho dai toni dimessi e dalla voglia quasi senile di misurarsi con un club non vincente…
Ma non è una caduta ulteriore delle ambizioni anche soltanto doverle leggere, certe ipotesi? E, ancora di più, non è umiliante conoscere il travaglio e la fatica che ci sono dietro alla conduzione di certe trattative? Una precisazione: il senso di queste parole non cambierebbe se, nel frattempo, si dovesse conoscere il nome del nuovo tecnico. 
Mentre scriviamo, forse si sta definendo e concludendo con la proverbiale fumata bianca la trattativa con Paulo Fonseca. Lui si è detto già maturo e pronto; i tifosi della Roma lo saranno, per sopportare (e supportare) un’altra incognita?

Paolo Marcacci