La rivoluzione della Lazio

Sta cambiando allenatore la Juventus, ha cambiato allenatore l’Inter, cambierà allenatore la Roma, così come il Milan. Una grande rivoluzione in panchina, con idee di gioco completamente ribaltate: pensate solo ai Campioni d’Italia, che hanno deciso di dare l’addio ad Allegri in nome di un calcio più spettacolare.

Tra le pochissime a non cambiare allenatore c’è invece la Lazio, che – dopo un periodo di incertezza – si è legata nuovamente a Inzaghi. A differenza degli anni scorsi, in cui ha badato più che altro a conservare la propria fisionomia, negli uomini e nel modulo, mai come quest’anno la Lazio è invece chiamata a una piccola, grande, rivoluzione nella rosa.

Lo detta l’anagrafe di alcuni giocatori, con Radu, Lulic e Parolo che sicuramente devono e possono restare nel gruppo, ma non più come titolari inamovibili. Lo dettano le esigenze di mercato, con giocatori fondamentali come Milinkovic Savic che sembrano destinati ad andar via, con conseguente e ricca plusvalenza per le casse. Lo dettano le esigenze tecniche, perché la Lazio è ancora alla ricerca almeno di un difensore centrale e di un esterno basso per diventare più competitiva.

Insomma, la Lazio che è tra le pochissime a confermare l’allenatore, è invece in prima fila per rivoluzionare l’organico. E’ questa la strada obbligata per andare davvero all’assalto di un posto in Champions League.