Lettera a Paulo Fonseca

La Roma ha il suo nuovo allenatore. Stamattina intorno alle 7.00 Paulo Fonseca è sbarcato nella Capitale, disteso in volto e anche spensierato nell’imbracciare quella sciarpa giallorossa con cui si è fatto immortalare. Chissà se con l’inizio del ritiro precampionato questa serenità resterà nel suo volto: magari ce lo riferirà in italiano, visto che la Roma gli ha subito procurato un insegnante, cosicché possa insegnare a sua volta il suo calcio all’organico giallorosso.

Chissà inoltre se la dirigenza accontenterà le richieste di Fonseca e se il nuovo arrivato riuscirà grazie a queste a riportare entusiasmo in una città ormai scettica (calcisticamente).

Nel frattempo le nostre Teste di Calcio hanno voluto omaggiare Paulo Fonseca con una lettera.

“Caro Paulo…”

melli

Franco Melli

Speriamo che il tuo coraggio venga premiato presto, perché Roma e la Roma non attendono. Tra l’altro la fame di risultati aumenta sempre di più e si viene da una stagione brutta brutta. Starei per dire che non ti invidio, sarebbe meglio che in questi giorni fossi qui a Caporizzuto, ma la professione ti impone di tentare. E’ giusto che tenti come hanno tentato i tuoi predecessori che adesso (a parte due o tre) sono tutti finiti nel dimenticatoio. Io ricordo Capello, Liedholm, non dico Spalletti perché non mi è piaciuto come ha gestito il finale di carriera di Totti. Però tu Paulo, che hai questa faccia da attore, speriamo che riesca a intrattenere bene il tifo.

Roberto Renga

A me interessa poco che tu sia bello o brutto, mi interessa il tuo lato tecnico e che tu abbia calciatori adatti al tuo modo di interpretare il calcio. Nello Shakhtar avevi tutti giocatori che volevano la palla nei piedi, nella Roma che calciatori avrai? Quelli che al momento sono in attacco amano la profondità, quindi è molto diverso.
Ricordati di farti comprare un portiere, poi anche tutta la difesa (se va via Manolas specialmente), un regista vero, perché Veretout è un anarchico di centrocampo, che a me piace, ma che non è un regista. Andando via Dzeko servirà poi un grande centravanti, questo chiediglielo, Paulo. Non pensare di aver toccato il culmine della carriera solo perché sei arrivato a Roma: tu qui devi lanciarti e per farlo devi giocare bene ed avere buoni giocatori, oltre a imparare l’italiano.

Roberto Pruzzo

Cerca di non assecondare troppi compromessi, di non tenere troppi giocatori che non ti piacciono. Sii te stesso e cerca da subito di imporre e di importi e non accettare situazioni che non ti portano da nessuna parte.

Tony Damascelli

Roma è una città bellissima per i turisti e per gli stranieri. Un po’ meno per gli stranieri che fanno gli allenatori – a parte Liedholm, che era un napoletano nato per sbaglio in Svezia – ma il mio augurio è quello di integrarti in una città magnifica che però ha molte buche che non riguardano solo la pavimentazione stradale. A questo devi stare attento e devi essere inoltre molto prudente, ambientandoti in un contesto molto cambiato e direi anche violentato dalla proprietà.


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