Il primo trofeo della stagione è stato assegnato. Poche sorprese, la squadra favorita ha vinto e il protagonista più atteso non ha deluso. Non è stata una partita spettacolare della Juve ma quando lì davanti hai un giocatore come Ronaldo il risultato lo porti a casa. Insomma, i soliti bianconeri che non brillano ma che vincono. Così come CR7, 28 trofei in bacheca per il 5 volte Pallone d’Oro. Ma questa è la squadra non di un solo uomo – da sottolineare le prestazioni di Chiellini, Costa e Pjanic – ma di un collettivo che funziona capeggiato da un ottimo allenatore. Quell’allenatore che due giorni fa, in conferenza, ha espresso chiaramente che non rinuncerebbe mai alla Supercoppa e allo Scudetto per vincere la Champions. Onore ad Allegri, detto fatto, chi ragiona così meriterebbe di prendersi tutto.
Rammarico invece in casa Milan, per il risultato e per l’arbitraggio. Contestati il fuorigioco di Cutrone e il fallo di Emre Can su Conti, da quell’altra parte dubbio un fallo di mano di Zapata in area. C’è chi promuove l’arbitro Banti e chi no, ma in casa rossonera bisognerebbe che qualcuno faccia mea culpa. Sul “patibolo” finiscono Donnarumma, troppo molle nell’occasione del gol su una palla parabile, Kessié giustamente espulso ma soprattutto Higuain e la gestione ridicola e imbarazzante di quest’ultimo.
Tralasciando il caso della febbre e della foto di gruppo, al quale si può credere o meno, nessuno si sarebbe aspettato un addio del Pipita così e dopo poco tempo. L’argentino ha deluso e adesso proverà a trovare conforto in Sarri. Un declino iniziato e terminato con la Juve, la sua ex squadra. L’undici novembre – dopo un rigore sbagliato – perse la testa facendosi espellere, ieri al rientro da Gedda la risposta seccata a un giornalista: “Cerchi casino, non lo troverai mai”. Nel mezzo due mesi difficili, con pochi gol e tante critiche, vedremo se l’aria di Londra gli farà bene. Dal Genoa intanto arriverà Piatek, prossimo avversario proprio del Milan. Resta solo da capire se prima o dopo il match del 21 gennaio.