Bruno Astorre (PD) su Quota 100: “Due problemi”

Il senatore è stato ospite in studio questa mattina, durante la diretta di Un giorno speciale.

Francesco Vergovich ha accolto in studio, con il suo tradizionale buongiorno, il senatore Bruno Astorre, segretario regionale PD nel Lazio e ospite questa mattina a “Un giorno speciale”.In merito al provvedimento monstre, approvato ieri in Consiglio dei Ministri, Astorre ha specificato che è “un decreto che, da un lato, istituisce questo famoso reddito di cittadinanza, e dall’altro introduce la quota 100 per andare in pensione, un provvedimento assolutamente determinante per il contratto di governo, che vedremo poi in maniera analitica anche in Parlamento.

“Io penso di partire da un altro punto di vista: se vuoi creare un Welfare diverso, devi incentivare il lavoro e l’occupazione.” ha aggiunto il senatore “Se incentivi l’occupazione, crei ricchezza, che puoi ridistribuire alle classi sociali meno abbienti. Questo è il percorso politico che penso sia più giusto, invece in questo provvedimento, ma anche nella manovra finanziaria del 2019, io non trovo risorse per incentivare la creazione del lavoro.”

Sulla famosa Quota 100, il segretario regionale del PD ha posto due problemi: l’allungamento dell’età di vecchiaia, ovvero che, se uno va in pensione a 62 anni e la percepisce fino a 84-85 anni, e avere 23 anni la pensione rischiamo di scaricare sulle giovani generazioni, che oggi hanno dei contributi molto bassi, il problema di non poter addirittura percepire la pensione. L’altra problematica la vado a ricavare da un articolo di oggi del Corriere della Sera, molto significativo. I chirurghi e medici sono scesi ieri in piazza, segnalando un fatto: con quota 100 possono anche andare in pensione. Ricordo che i medici, dopo essere andati in pensione, come i magistrati, possono continuare ad operare con delle convenzioni nelle strutture private. Da un lato abbiamo 1500 chirurghi che, secondo l’Ordine dei Medici, possono andare in pensione con quota 100, dall’altro la legge finanziaria blocca, fino al 30 novembre 2019, le assunzioni nel pubblico impiego.”

Se tu incentivi, da una parte, ad andare in pensione chi ci può andare
e può continuare a fare il proprio lavoro all’esterno” ha proseguito Bruno Astorre “dall’altra blocchi le assunzioni per i giovani, con il rischio che crei una sanità che blocchi le sale chirurgiche, le operazioni, la sanità nazionale e non assumi nuovi giovani. Io vorrei incentivare il lavoro e l’occupazione.

E, alla domanda di Vergovich sul ritorno in campo di Silvio Berlusconi, Bruno Astorre ha replicato, facendo “una constatazione politica. Da un lato è una legittima aspirazione politica, perché ricordo che alle Elezioni Europee si vota con le preferenze e Berlusconi ritorna in campo per avere una propria soggettività politica, dall’altro lato è il segno che in 25 anni non ha saputo o voluto costruire una classe dirigente alternativa che potesse prendere, in Forza Italia e nel centro-destra, la guida.”